L’amico stava giocando sul divano alla playstation. Lui ha scarrellato con la pistola comperata per 90 euro nel pomeriggio e risultata rubata poco tempo prima a Imola, nel bolognese. Poi "per scherzo" – ha garantito – credendo fosse scarica, dopo i proiettili caduti sul pavimento dal caricatore, ha premuto il grilletto vicino alla tempia sinistra dell’altro. Per Andrey Goncharov, 20enne di origine russa, non c’e’ stato niente da fare: e’ morto all’istante ieri sera nell’appartamento di un amico di origine bosniaca nel centro di Faenza.
Per quanto accaduto, in mattinata si e’ costituito alla non distante caserma dei carabinieri di Castel Bolognese il 22enne albanese Marin Gjeloshi, irregolare, bracciante agricolo disoccupato con moglie a Faenza. Su di lui i Pm Alessandro Mancini e Antonio Vincenzo Bartolozzi hanno emesso un fermo di indiziato di delitto per omicidio volontario premeditato e porto illegale della pistola, una Beretta modello 70 calibro 7.65 con fondina e munizioni gia’ recuperata sulla scena del crimine.
Nel pomeriggio il 22enne, assistito dall’avv.Eva Pregu, davanti ai Pm si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere e per ora resta in carcere a Ravenna. Davanti agli investigatori aveva invece parlato, raccontando di trascorrere alcuni mesi a Faenza con la sua famiglia e altri in Albania. E di avere conosciuto Andrey circa tre mesi fa. "Tra di noi era nata un’amicizia – aveva detto – ci vedevamo spesso. Tutte le volte che venivo in Italia".
Ieri pomeriggio, in vista di una serata conviviale, il 22enne aveva comperato 15 grammi di fumo da un magrebino. Poco dopo aveva incrociato chi gli aveva proposto l’affare della pistola: e lui aveva acconsentito pensando di poterla in seguito piazzare a un connazionale per 160 euro. Di fatto la sera era andato lo stesso Andrey a prenderlo a casa per raggiungere assieme l’abitazione in via Fratelli Rosselli di un amico bosniaco i cui genitori erano fuori in vacanza. E si e’ presentato con l’arma: "Io pensavo fosse scarica – ha detto – e per giocare la puntavo alla tempia di Andrey che era sul divano". Poi e’ partito il proiettile, con le urla di tutti; il bosniaco ha chiamato i soccorsi, mentre gli ospiti presenti (c’erano anche altri due albanesi oltre al 22enne) sono scappati.
Sono giunte in pochi minuti le Volanti del locale Commissariato e la squadra Mobile da Ravenna, oltre ai carabinieri della Compagnia faentina. Il 22enne ha raggiunto verso l’una la casa di un amico connazionale, che gli ha consigliato di costituirsi: e lui cosi’ ha fatto, verso le 7. "Basta, mi sono rovinato la vita", ha detto consegnandosi ai militari.
Discussione su questo articolo