Gino Paoli si dimette da presidente della Siae dopo lo scandalo che lo ha colpito. Il cantautore italiano è infatti accusato di avere portato 2milioni di euro in Svizzera per evitare di pagare le tasse. Paoli, nella lettera di dimissioni presentata al Consiglio di gestione della Siae, scrive: “Alla luce delle vicende che mi hanno coinvolto in questi giorni mi preme rivolgermi a voi con cui ho condiviso questo percorso di circa un anno e mezzo di intenso e appassionato lavoro. Ci tengo a dirvi che sono certo dei miei comportamenti e di non aver commesso reati. Con il rispetto assoluto di chi sta doverosamente svolgendo il suo lavoro di indagine, intendo difendere la mia dignità di persona per bene".
"In questi giorni – si legge ancora nella lettera di dimissioni – assisto purtroppo a prevedibili, per quanto sommarie, strumentalizzazioni, che considero profondamente ingiuste. Quello che non posso proprio permettermi di rischiare, però, è di coinvolgere la Siae in vicende che certamente si chiariranno, ma che sono e devono restare estranee alla Società. Ho volutamente aspettato qualche giorno a parlarvi per non entrare nella foga di queste stesse strumentalizzazioni. Credo di aver espletato il mio compito di Presidente al massimo delle mie capacità. Sono orgoglioso dei risultati che abbiamo ottenuto insieme, per cui abbiamo combattuto fianco a fianco in battaglie importanti, fino all’ultima in favore dei giovani autori".
"Rassegno pertanto – conclude Paoli – al presente del Consiglio le mie dimissioni irrevocabili, con la certezza che la Siae saprà continuare la sua missione di tutela della creatività italiana".
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