"Un personaggio televisivamente imbattibile. Preparato, sa dove vuole andare nel discorso, tende a portarti fuori. Ha un senso del palcoscenico molto forte, sono convinto che gli piacerebbe fare il conduttore", "se mi faranno condurre il Festival di Sanremo chiamerò Berlusconi con me, a co-condurre, assieme a Marco Travaglio. Saremmo un trio formidabile". Così Massimo Giletti, in una intervista al Tempo, commenta il ritorno di Silvio Berlusconi in tv, ospite ieri sera da Fabio Fazio su Rai Tre.
E ricorda quando lo intervistò a poche settimane alle elezioni politiche del 2013, facendo il record di ascolti: "Fu molto difficile da gestire, qualche ora prima della messa in onda Mario Monti aveva detto a Berlusconi che non avrebbe fatto parte della sua coalizione. Lui si arrabbiò molto perché gli facevo delle domande e devo dire che oggi fare domande ai politici italiani è sempre più difficile, loro vorrebbero fare dei monologhi. Chi fa il nostro mestiere si muove su un crinale sottilissimo. Io non accetto il monologo e con Berlusconi volevo fare domande per dare ritmo all’intervista", "ci guardammo in faccia ed io gli dissi: lei è un uomo di sport, le partite belle sono quelle vere, dove si lotta, accetti la battaglia di un’intervista con le domande. E lui cambiò atteggiamento. Certo, a ripensarci, lo punzecchiai. Gli dissi anche, ‘Guardi che qui non siamo dalla D’Urso’, a Canale 5, che è casa sua. Lui ribattè: ‘si guardi la D’Urso in tv, che è anche molto bella e brava…’. Quella battuta non la rifarei, è stata ingenerosa nei confronti di Barbara".
Sul rapporto tra Renzi e la tv dice: "Da giovane Renzi ha pure giocato alla ‘Ruota della fortuna’, conosce il mezzo. Gestisce la tv molto bene e l’ho trovato molto in forma. Berlusconi ha il vantaggio di avere più esperienza e di aver creato la tv commerciale".
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