"Prima le donne e i bambini", una frase celebre conosciuta da tutti ha origine da un episodio, tragico, che vide coinvolto il piroveliero a vapore britannico Birkenhead che nel gennaio del 1852, al comando del capitano Robert Salomond, salpo’ dal porto inglese di Portsmouth diretto in Sud Africa, dove avrebbe dovuto sbarcare le truppe destinate ad una delle guerre di frontiera a fianco dei boeri. A bordo della nave 643 persone tra uomini donne e bambini. Al capitano Salomond era stato ordinato di arrivare a destinazione il piu’ presto possibile ed il comandante, per obbedire all’ordine, decise di navigare costeggiando la riva per abbreviare il percorso.
lle prime ore del 26 febbraio il Birkenhead, che viaggiava alla velocita’ di 8,5 nodi, poco piu’ di 15 chilometri all’ora, urto’ contro uno sperone di roccia che provoco’ una enorme falla nello scafo di ferro. 100 soldati morirono annegati nella stiva invasa dall’acqua, sorpresi nel sonno nelle loro amache. Il comando dei militari venne allora preso dal tenente colonnello Seton, ufficiale superstite piu’ alto in grado.
Il comandante Salmond, cercando di liberare la nave dallo scoglio, diede un comando che si rivelo’ fatale: ordino’ l’"indietro tutta" provocando la completa rottura dello scafo in due tronconi che cominciarono rapidamente ad affondare. Salomond allora dette l’ordine di abbandonare la nave ma il colonnello Seton, resosi conto che gli uomini avrebbero avuto la meglio per conquistarsi un posto sulle scialuppe di salvataggio, sguaino’ la spada ordinando "prima le donne e i bambini!".
Ora ci si interroga se la celebre frase abbia ancora una ragione d’essere al giorno d’oggi e sul web e’ nato un sondaggio che, prendendo spunto dalla tragedia del Concordia, raccoglie le opinioni del popolo della rete. Certo e’ che non c’e’ nessuna legge a livello internazionale che disciplini i termini dell’"abbandono nave". L’unica normativa riguarda l’uso delle scialuppe predisposte per le persone con abilita’ diversa. Per le donne e i bambini nessun riguardo particolare.
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