L’ex primo ministro giapponese Shinzo Abe è stato dichiarato clinicamente morto a causa dei colpi di arma da fuoco che lo hanno raggiunto mentre stava pronunciando un discorso in strada a Nara, davanti alla stazione Yamato-Saidaiji della ferrovia Kintetsu, in vista delle elezioni politiche per il rinnovo della Camera alta.
La notizia, confermata dal primo ministro in carica Fumio Kishida, rientrato d’urgenza nel suo ufficio a Tokyo in elicottero da Yamagata, dove si trovava impegnato in campagna elettorale, ha scosso l’intero paese e suscitato reazioni da parte dei leader internazionali.
“Siamo rattristati e scioccati da quanto accaduto. Il presidente Abe ha compiuto sforzi notevoli per rafforzare l’alleanza Giappone-Usa e aumentare il profilo del Giappone all’estero e noi tutti dovremmo essere frati per il suo lavoro”, ha commentato in una nota l’ambasciatore degli Stati Uniti in Giappone Rahm Emanuel.
Portato d’urgenza in ospedale, l’ex leader 67enne del partito liberal democratico (Ldp) e più longevo primo ministro nella storia del paese, in carica dal 2006 al 2007 e di nuovo dal 2012 al 2020, è deceduto per arresto cardiopolmonare a causa dei colpi che lo hanno raggiunto al torace e al collo.
La notizia ha scatenato una ondata di commozione e scosso profondamente l’opinione pubblica. L’autore del gesto è stato subito tratto in arresto sul posto e identificato come Tetsuya Yamagami, 41enne ex militare delle Forze di autodifesa (Sdf) residente nella provincia, che ha utilizzato per l’attentato una pistola artigianale da lui stesso fabbricata.