Il Governo Renzi, per qualcuno, è anche “illuminato”. Ma con questo Esecutivo, piovuto dall’”alto”, non è possibile suggerire delle ipotesi. Tant’è che la recente manovra governativa, neppure tanto insolita, è stata approvata da un Parlamento con funzionalità limitata. Quello che continua a preoccuparci è l’incertezza del “dopo”; quando saranno nuovamente gli elettori a gestire il futuro d’Italia. Certo è che l’attuale Esecutivo avrà vita “dura” nel significato a tutti noto. Sfiduciarlo sarebbe una responsabilità che i nostri politici non sono in grado d’assumersi. Chi è in Parlamento resta arroccato nelle sue posizioni e l’attività politica, almeno quella che per noi conta, è ridotta.
Intanto, s’ipotizza sui risultati referendari. Il Centro/Destra sembra lontano anni luce e le linee guida di Berlusconi si sono perdute in tanti rivoli d’incomprensione. Ora, sembra, che sia stata elaborata la fase due governativa; quella che dovrebbe riavviare i processi produttivi nel Paese con la ripresa del quadro occupazionale. Le due fasi del Governo non sembrano in armonia proprio per un insolito coinvolgimento politico. La volontà degli imprenditori e delle forze sociali è ancora da verificare. Nel giro di giorni, tutti i tasselli si sono incastrati al loro posto. Finite le assemblee fiume parlamentari, i politici hanno chinato il capo alla trappola della “fiducia” e i provvedimenti sono, in generale, passati. Fatto impensabile ai tempi passati. Anche per quelli precedenti all’Era Berlusconiana.
Risistemare l’economia nazionale, però, sarà dura. Non basteranno, sicuramente, mesi. Mancano, poi, poche settimane al Referendum Istituzionale che potrebbero cambiare ipotesi e tesi. Quindi, non più manovre per isolare i “nemici”, ma programmi per evidenziare i veri “amici”.
Il 2017 dovrebbe servire per ritrovare una via politica capace di riportare l’Italia lontana dalle secche presenti e insidiose anche a livello europeo. Illusioni per un Paese migliore non se ne fa più nessuno. L’importante che si riesca a non renderlo peggiore. Il fronte politico italiano è, dunque, in evoluzione e ciò che è stato non è scontato che ancora sarà. Quello che preme è, prima della fine del prossimo anno, che il Bel Paese sia messo nelle condizioni di tornare a tutto campo tra gli Stati meritevoli UE. L’Esecutivo Renzi che ha anche un preciso significato impositivo dall’alto, dovrà essere superato da posizioni tanto stabili da non consentire altre “emergenze” politiche nel nostro futuro.
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