"Circa 9000 coppie italiane infertili vorrebbero poter avere un figlio, grazie alla fecondazione eterologa". E ci sarebbero gia’ 11 coppie pronte a donare i propri gameti (gli ovociti). Per loro inizia il conto alla rovescia, perche’ tra pochi giorni, "probabilmente entro meta’ o fine giugno, sara’ possibile effettuarla anche nel nostro Paese". A dirlo e’ Elisabetta Coccia, presidente di Cecos Italia, l’associazione che riunisce centri privati e convenzionati di procreazione assistita, che aggiunge "alle coppie in lista d’attesa all’estero vanno aggiunte coloro che non se la sentivano di intraprendere un percorso fuori Italia ma che ora si sentono disposte a farlo qui".
A renderlo possibile e’ la sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimo l’articolo della Legge 40 relativo al divieto di utilizzo di spermatozoi e ovuli esterni alla coppia. Tuttavia tale divieto cadra’ concretamente solo dopo la pubblicazione delle motivazioni in Gazzetta Ufficiale, attese nei prossimi giorni: lunedi’ la Corte si riunisce e forse gia’ tra martedi’ e giovedi’ ci sara’ la pubblicazione definitiva.
Quanto alle coppie interessate, il calcolo e’ presto fatto. "Secondo il registro europeo Eshre, specifica Coccia – sono italiane il 63% delle 6250 pazienti non spagnole che effettuano la fecondazione in Spagna, ovvero circa 4000. A queste si aggiungono quelle che si rivolgono in altri paesi, come la Grecia, ma soprattutto coloro che vi avevano rinunciato, per motivi economici, pratici o di sicurezza. Queste ultime rappresentano la meta’ delle 3500 chiamate ricevute dai centri Cecos nell’arco di soli 20 giorni post sentenza".
Tra di loro anche Simona, nome di fantasia, che per anni ha provato a sottoporsi a cicli di Pma, ma senza successo. "Inizialmente ho sofferto molto all’idea di non poter diventare mamma ‘con le mie sole forze’, ora l’ho metabolizzato. E penso che un figlio ottenuto grazie all’ovulo di un’altra donna sarebbe a tutti gli effetti il mio".
Intanto, mentre ancora deve diventare operativa la legge che lo consente, "gia’ si sono fatte avanti le prime undici coppie desiderose di donare i propri ovociti" per consentire ad altrettante famiglie di avere un figlio. A farlo sapere e’ Antonino Guglielmino, direttore dell’Istituto di Medicina e Biologia della Riproduzione Hera di Catania. "Nei giorni scorsi – prosegue – siamo stati contattati da undici coppie" che "hanno deciso di donare altruisticamente e gratuitamente gli ovociti in sovrannumero".
Sono loro i primi iscritti alla neo-nata associazione di donatori di gameti (Aidg) e che potranno cosi’ rendere felici molte persone restando nel pieno anonimato, come prevede la legge vigente. "Per esserci passata so quanto sia difficile questo percorso e quanto possa essere importante per una coppia avere un figlio. Per questo abbiamo deciso di donare gli ovociti in piu’ rispetto a quelli a noi necessari, per aiutare altre future mamme", spiega una delle candidate donatrici, Silvana. "E, se la gravidanza dell’altra donna andra’ a buon fine, non intendo rivendicare nulla. Nella maniera piu’ assoluta", aggiunge.
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