Cosi’ lontani non erano mai arrivati. Dopo il successo elettorale ottenuto nove giorni fa nel Saarland (7,4%), il galeone del Partito dei Pirati tedeschi punta a vele spiegate verso i lidi del Bundestag, il parlamento nazionale, con un sondaggio che gli attribuisce ben il 12% dei voti.
Secondo l’ultima rilevazione settimanale, resa nota oggi dall’istituto Forsa, se si votasse domenica i corsari del sistema politico tedesco conquisterebbero il 12% delle preferenze a livello nazionale, poco meno dei Verdi.
Sorprendente per un partito senza un programma definito, che solo il 7% dei propri elettori nel Saarland, per esempio, ha dichiarato di aver scelto per la proposta politica. Eppure il partito degli arancioni – dal colore della loro bandiera – ha fatto un balzo in avanti del 5%, arrivando nelle intenzioni di voto a un passo dai Gruenen, scesi di un punto al 13%.
Tra gli avversari piu’ quotati – quelli che in Germania ancora si definiscono partiti popolari, nonostante il calo di consensi – perdono l’1% sia l’Unione di Cdu e Csu di Angela Merkel, scesa al 35%, che l’Spd, distaccata di dieci punti al 25%. Al 3%, in calo di un punto – da tempo fissi sotto la soglia di sbarramento del 5% -, sono finiti i liberali della Fpd, alleati di Merkel. Mentre resta invariata al 9% la sinistra radicale della Linke.
Fin qui il sondaggio. Oggi pero’ le attenzioni di tutti sono di nuovo concentrate sul boom dei Pirati. E se il presidente di Forsa, Manfred Guellner, sembra voler frenare gli entusiasmi, facendo notare che il successo degli arancioni sarebbe da ricondurre all’entusiasmo per il voto nel Saarland, i partiti ‘tradizionali’ iniziano a tradire un certo nervosismo.
Gli stessi sondaggi, infatti, spiegano anche che i Pirati pescano il proprio elettorato tra i delusi di tutte le forze politiche. Nessuna esclusa. Se agli occhi dei piu’ oggi gli arancioni sembrano una moltitudine di giovani inesperti, senza un indirizzo chiaro, qualcuno, come il grande vecchio della Cdu Heiner Geissler, ricorda che trent’anni fa anche i Verdi facevano la stessa impressione.
‘Nessuno si puo’ permettere di sottovalutare il fenomeno’, ha commentato il capogruppo della Cdu al Bundestag, Peter Altmeier. Gia’ oggi, ‘con l’ingresso nei parlamenti regionali, rendono difficile creare maggioranze stabili’.
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