La notizia che l’ex presidente tedesco Christian Wulff ha diritto ad un vitalizio di 199mila euro l’anno ha sollevato in Germania un coro di proteste nella societa’ civile e nel mondo politico. Proteste tanto piu’ forti nel giorno in cui la casa dell’ex presidente e’ stata perquisita oggi dalla procura di Hannover, nell’ambito dell’inchiesta per corruzione aperta nei suoi confronti.
Secondo un sondaggio diffuso dalla televisione pubblica tedesca, l’84% del pubblico ritiene che Wulff non dovrebbe ricevere il vitalizio. L’ex presidente, 52 anni, e’ rimasto in carica meno di due anni e si e’ dimesso lo scorso 17 febbraio dopo che e’ stata aperta un’inchiesta a suo carico.
L’ondata di proteste per il vitalizio, rischia di mettere nuovamente in difficolta’ il cancelliere tedesco Angela Merkel, che aveva fortemente voluto la nomina di Wulff. Le principali richieste di rinuncia all’appannaggio da 199mila euro giungono dai liberali alleati della Merkel e dai socialdemocratici all’opposizione. I liberali hanno gia’ costretto la Merkel a scegliere come successore di Wulff il pastore protestante Joachim Gauck, candidato due anni fa dai socialdemocratici contro Wulff. Intanto l’associazione anti corruzione Cleanstate ha annunciato di voler avviare un’azione legale contro l’ufficio della presidenza della repubblica che ha dato il via libera al vitalizio.
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