Paolo Gentiloni, intervistato da Maria Latella su SkyTg24, intervenendo sull’incontro di questa sera a Bruxelles tra Giuseppe Conte e Jean Claude Juncker, ha detto: “Con Juncker cercherei un compromesso, ho visto da parte del’Ue in questi anni una disponibilita’ al compromesso e sempre il governo italiano e’ riuscito a dare alla Ue l’idea che stava andando nelle direzione giusta. Quello che ha stupito l’Europa e’ l’atteggiamento dell’attuale governo improntato all’idea del ‘tiro dritto’. Io temo che se questa sara’ l’impostazione sara’ una cena abbastanza inutile”.
Sulla manovra: “Il governo ipotizza dei numeri che non stanno né in cielo né in terra”. “Forse quello che irrita di più le agenzie rating e l’Ue è presentare una manovra con prospettive di crescita senza fondamento”.
L’ex presidente del Consiglio si è detto “assolutamente contrario” all’ipotesi di introduzione di un’imposta patrimoniale. “Spero che l’Ue e l’andamento della nostra economia non ci porti a patrimoniali o a prelievi” forzosi.
Gentiloni è convinto che in caso di caduta del governo gialloverde sarebbe meglio tornare al voto che formare un esecutivo di emergenza ed è “molto probabile” che si arrivi a elezioni politiche anticipate entro il 2019.
“Penso che bisogna tornare al voto, tra l’altro questa anomalia italiana sta diventando molto frequente in Europa – è probabile che tornino a votare in Olanda, Svezia e Spagna, c’è chiaramente una instabilità politica in tutti i Paesi europei – non dobbiamo prendere l’eventuale ritorno al voto come un dramma. Non mi sto augurando che gli eventuali tentativi del Quirinale falliscano, ma penso che il fallimento di questo governo sarebbe un fatto da sancire con una consultazione”. .
Secondo Gentiloni è “molto probabile” l’ipotesi di elezioni anticipate entro il 2019. “Non ho nessuno elemento, ma nelle condizioni attuali, a meno che non ci sia una seria correzione di rotta, non riesco a vedere come questa maggioranza possa fare la prossima legge di bilancio”.
Sul Partito Democratico: “Il rancore non fa affatto bene al partito democratico. Io cerco di non partecipare”. Con Renzi “siamo in contatto, io sto alla Camera, lui sta al Senato…”. “Abbiamo davanti una sfida delicatissima contro un governo che ritengo pericoloso, anche se rispetto le decisioni degli elettori. Nel Pd dobbiamo fare una discussione congressuale e non dobbiamo alimentare diatribe tra di noi”.
“Io anzitutto sostengo il Pd, faccio il tifo per il Pd e mi piacerebbe che il congresso si facesse un po’ più rapidamente del previsto. Io lo farei prima possibile perché noi abbiamo perso le elezioni e abbiamo avuto le dimissioni del nostro segretario a marzo e siamo a fine novembre”.