“Marchi made in Italy, simboli dello stile italiano, hanno contribuito a rendere oggi, in questi decenni, l’Italia quello che è nel mondo. Ovvero un paese ammirato, invidiato, rispettato. Talvolta più di quanto facciamo noi stessi con il nostro Paese. Talvolta all’estero si prendono cura di noi più di quanto lo facciamo noi in Italia”. Queste le parole del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, all’inaugurazione dell’ampliamento della fabbrica di cosmetici Icr, a Lodi.
Gentiloni fa un ragionamento sulla solidita’ delle imprese familiari (la famiglia Martone, giunta alla sua terza generazione fondo’ nel ’75 l’impresa Icr) e per spiegare che “la stabilita’ e la crescita del nostro Paese non dipendono da questa o quella situazione politica”, ma “sono basate sulla capacità e sul lavoro”.
Altra parte del ragionamento, giocato sul filo della tradizione e dell’innovazione, e’ stata quella sul capitale umano: “Guai a noi se pensassimo che il capitale umano non serve più perché esiste sempre più tecnologia. Abbiamo bisogno di intelligenza artificiale – dice il premier – ma anche di persone qualificate. Cosi’ e’ anche per i profumi: non si puo’ fare a meno dell’uomo, anche qui e’ necessario che qualcuno annusi queste essenze”.
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