Il papa’ piu’ anziano del mondo, Ramajit Raghav, l’arzillo contadino, dello Stato indiano di Haryana, che ha annunciato di essere diventato padre di un maschietto a 96 anni, dopo il parto della moglie 52enne, ha riacceso i riflettori sul fenomeno piu’ generale delle coppie che, anche in Italia e in numero crescente, decidono di avere figli in eta’ avanzata, se non addirittura geriatrica.
Sullo sviluppo del bambino, nella nostra societa’, dai cosiddetti ‘genitori-nonni’, secondo il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, Giuseppe Luigi Palma, ‘la questione va inquadrata nella rete di relazioni della coppia’ che, ad esempio, difficilmente possono contare sulla presenza dei propri genitori, i nonni del nascituro. Pensando all’eta’ dei neo-genitori indiani, lo psicologo afferma che ‘le situazioni estreme sono critiche’. Tuttavia, osserva, ‘non necessariamente i bimbi di ‘genitori-nonni’ saranno dei figli viziati. Le persone mature possono infatti avere comportamenti piu’ maturi dei genitori giovani. Ci sono aspetti positivi: il senso di responsabilita’, la capacita’, le competenze; tutti fattori generalmente piu’ presenti in eta’ matura’.
Ogni coppia fa storia a se’ ma, aggiunge Palma, per i genitori over ‘ci sono problematiche particolari. Occuparsi di un bimbo – precisa – significa essere fisicamente e psicologicamente a posto. Affrontare notti insonni, l’accudimento continuo necessario a un neonato, riorganizzare la propria giornata lavorativa, sono impegni che richiedono testa e fisico. Cio’ premesso, non si puo’ generalizzare rottamando i genitori anziani, ma dare priorita’ a benessere bambino si’, e questo sia con le coppie giovani che con quelle di eta’ avanzata’.
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