“In un periodo di ondate populiste in tutto il mondo, fa piacere che in Svizzera si affermino principi che invece vanno a favore dell’integrazione e del multiculturalismo. Grazie al referendum approvato ieri, infatti, i minori di venticinque anni, nipoti dei tanti italiani emigrati in Svizzera, potranno acquisire la cittadinanza elvetica in modo celere e agevolato. Senza dovere rinunciare alla cittadinanza italiana.
Invito tutti i nostri giovani connazionali aventi diritto, all’incirca 15.000, ad approfittare di questa occasione, e diventare cittadini della Confederazione. Questo significa essere integrati a tutti gli effetti nel paese in cui si vive e potere usufruire di tutti i diritti, compresi quelli di voto, senza essere a rischio di misure xenofobe. I requisiti richiesti sono i seguenti: bisogna essere nati in Svizzera, avere frequentato le scuole per almeno cinque anni, avere un valido permesso di residenza, pagare le tasse nel Paese, avere uno dei propri genitori che abbia vissuto in Svizzera per almeno 10 anni, aver frequentato anche lui almeno cinque anni di scuola ed essere in possesso di un permesso di residenza valido. Infine, bisogna essere in grado di provare che uno dei propri nonni abbia ottenuto un permesso di residenza, oppure sia nato in Svizzera”.
Lo dichiara Laura Garavini, della Presidenza del PD alla Camera, che aggiunge: “Visto che referendum analoghi erano stati bocciati nel 1994 e nel 2004 vale ancora di più la pena di usufruire di questo importante diritto. Perchè se è vero che si tratta di una significativa battuta d’arresto per i partiti di destra, come il Svp (Schweizerische Volkspartei), non si puó mai escludere che questi si rendano promotori di nuove iniziative di chiusura verso gli stranieri, italiani compresi”.
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