Laura Garavini è parlamentare del Partito Democratico e vice presidente della Commissione del Senato. Alle elezioni politiche del 2018 è stata eletta con oltre 36.000 preferenze nella circoscrizione Estero/Europa. È inoltre fondatrice di Mafia, Nein Danke, associazione creata a seguito della strage di Duisburg del 2007, che si oppone alla criminalità organizzata in Germania.
Onorevole Garavini, è dei giorni scorsi la notizia dell’invio di alcune lettere a cittadini italiani residenti nel Nord della Germania che inviterebbero le persone a lasciare la nazione qualora privi di un contratto di lavoro e di copertura sanitaria. In particolare ha fatto scalpore il caso di una donna incinta che ha fatto richiesta di un assegno sociale che è stata invitata a rientrare nel suo Paese. Qual è il suo commento al riguardo?
La concittadina che ha fatto esplodere il caso si è rivolta alla stampa e non a me in particolare, non vedo in che misura potrei intervenire in questa circostanza. Purtroppo non c’erano i requisiti per la richiesta dell’assegno sociale e alcuni funzionari hanno espresso inopportunamente l’invito a lasciare il Paese. La sostanza è che c’è una recrudescenza di inviti a rilasciare assegni sociali.
Posso dire che è inutile che esponenti politici, che in Italia fanno parte del Governo e vogliono limitare il reddito di cittadinanza ai cittadini italiani escludendo espressamente i cittadini comunitari, si inalberino rispetto a situazioni simili che avvengono in altri Paesi.
La vicenda nasce dalla richiesta di assegno sociale, simile al cosiddetto reddito di cittadinanza. Purtroppo quel clima di contrasto agli stranieri, di chiusura, di messa in campo di misure di sostegno a esclusivo uso degli italiani sono simili a eventi che accadono all’estero. Queste vicende sono frutto di un sentimento di xenofofia e chiusura delle frontiere che stiamo respirando. E vanno a colpire anche i nostri concittadini in Germania.
La vicenda si riferisce però a circa un centinaio di casi.
Posso solo riferirmi a ciò che gli organi di stampa hanno riportato. Cosmo è un organo serio e qualificato.
Che giudizio dà al lavoro del Governo e in particolare del Sottosegretario Merlo in questi primi mesi per quanto riguarda gli italiani all’estero?
Non mi pare che sia da commentare, non ci sono stati fatti né proposte particolari finora su cui esprimere un parere.
Conosce le criticità e le polemiche sul voto all’estero. Cosa è successo nelle ultime votazioni?
Io rimando sempre al mittente tentativi di infangare il voto all’estero nella misura in cui in ogni tornata elettorale ci si arrampica sugli specchi relativamente a presenti brogli. Sono fortemente contraria a situazioni di opacità, ma invito chiunque a denunciare se si tratta di un reato. Non mi aggiungo a tutti coloro che paventano questa situazione. Se si inizia a dubitare anche della Corte d’Appello non si sa dove si fa a finire. Al di là della tempistica, che senz’altro è stata inopportuna, non è ammissibile mettere sul banco degli imputati la magistratura una volta interrotti i lavori a Castelnuovo di Porto.
A quali progetti sta lavorando per questa nuova legislatura?
Sto lavorando su più fronti. Il mio gruppo ha ritenuto di assegnarmi il compito della vice-presidenza della Commissione difesa del Senato, un ambito in cui sto cercando di approfondire le mie competenze. In merito agli italiani all’estero, sulla legge di bilancio è importante che non si comprometta ciò che abbiamo investito nei Governi Renzi e Gentiloni in cui abbiamo previsto finanziamenti importanti per lingua e cultura così da iniziare l’anno scolastico in maniera regolare. Lo stesso vale per il finanziamento della rete diplomatico-consolare che ha migliorato i servizi all’estero.
A proposito della sua fondazione in Germania, Mafia, Nein Danke, è stata da poco ricevuta dal Presidente della Repubblica tedesca nel corso della Bürgerfest.
La cosa molto positiva è che c’è interesse di partecipazione anche da parte di giovani interessati a operare in questo delicato settore che è quello della lotta alla mafia. È motivo di stimolo a proseguire questo lavoro che purtroppo è sempre più necessario anche in Germania, proprio perché è una terra ricca, una terra nella quale gli investimenti di carattere economico e patrimoniale sono all’ordine del giorno.
Anche le mafie all’estero hanno grande interesse a essere attive. Fa piacere che ci sia stato un importante riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier, il quale tra le poche realtà italiane presenti all’evento, ha chiesto che ci fosse Mafia, Nein Danke, segno di un’attenzione istituzionale e politica rispetto a un tema che frequentemente viene poco considerato.
A proposito di cittadinanza, la proposta dello ius soli è ancora valida per lei e il suo partito?
Senz’altro. Sono anche promotrice insieme alla deputata Francesca La Marca della proposta di legge per il recupero della cittadinanza. Lo ius soli è una questione importante ed è un peccato non si sia portata a termine nella scorsa legislatura, visto che in questa non ci sono le condizioni politiche per la sua approvazione. Reputo che sia una vera spina nel cuore. Così come il decreto sicurezza che ci prepariamo ad affrontare. In questo intervento si crea l’idea di un connubio tra immigrazione e sicurezza, promettendo di creare al contrario insicurezza. Con effetti, temo, preoccupanti per il Paese.
Ci sarà ancora spazio per il Partito Democratico nello scenario politico o gli scontri interni e la perdita di consenso renderanno il tutto inevitabile? E lei come si porrà al prossimo congresso?
Il PD è la più grande forza di opposizione e il primo partito del Centrosinistra, nonché l’unico europeista. Non solo ha un futuro ma anche una funzione importante e dirimente per il Paese. Il congresso è in fase di preparazione, quindi al momento non mi è possibile prendere una posizione. Il processo non è ancora compiuto.