Il Ristorante Agriturismo Il Casaletto di Viterbo è stato eletto miglior agri-ristorante in Italia dalla Guida Ristoranti del Gambero Rosso, che gli ha assegnato inoltre i Tre Gamberi, l’onorificenza riservata alle trattorie.
E’ un cambio di passo rispetto alle precedenti edizioni. Nella trentesima, infatti, per la prima volta c’è spazio per la cucina in agriturismo, grazie anche al contributo degli utenti del web.
Le recensioni degli utenti sono state indispensabili per redigere una shortlist di finalisti che hanno ricevuto la visita degli ispettori del Gambero Rosso, i quali hanno decretato Il Casaletto come il migliore per la sua categoria.
Marco Ceccobelli, chef coordinatore de Il Casaletto, racconta: “L’agriturismo è nato sotto la guida di mio padre Sauro nel 1999 già come ristorante, pizzeria agricola e ospitalità in sette miniappartamenti. Dal 2009 io e mio fratello abbiamo rilevato l’attività dividendoci i compiti: lui con i suoi ragazzi guida l’azienda agricola, produce gli ortaggi, i salumi e le carni fresche, mentre io e il mio staff trasformiamo ciò che arriva in cucina nei piatti della tradizione, con un tocco di modernità”.
“Mio padre e mia madre, con la loro esperienza imprescindibile, ancora ci aiutano e nulla di quello che abbiamo raggiunto sarebbe inoltre stato possibile senza Andrea Pechini, esperto di pizza e panificazione, Andrea Celletti, braccio destro in cucina e Donatella Baccelliere, a capo della sala”.
Il ristorante, situato nel cuore della Tuscia viterbese, propone una cucina della tradizione alla quale si unisce, per la sera, la pizza. L’azienda agricola, grazie all’allevamento di suini, vanta anche una produzione propria di salumi e insaccati che vengono spesso accompagnati da vini e altri prodotti provenienti da cantine e aziende del territorio, sempre puntando alla valorizzazione della specificità enogastronomica della zona.
“Sono felice di guidare la mia squadra di cucina come fosse una piccola orchestra. Tento ogni giorno di accordare tutti gli strumenti, dall’orto agli allevamenti, dalla trasformazione della materia prima fino alla presentazione nel piatto come fosse una minuscola opera corale. Onorato quest’anno di esserci riuscito”.