Circa 200 gallerie della nostra rete autostradale sono a rischio crollo. Gli esempi più paradigmatici sono le gallerie delle autostrade liguri (come le autostrade A10, A26, A7 e A12) ma ci sono anche altre autostrade messe in situazioni non certo migliori. Basti pensare all’Autostrada A1 Panoramica, il tratto compreso tra Bologna e Firenze dell’Autostrada A1 Milano-Napoli (o Autostrada del Sole) e all’Autostrada A14 Bologna-Taranto. Dunque, la situazione è molto seria.
Fattori naturali (come il clima e le infiltrazioni d’acqua) e la scarsa manutenzione sono la causa del problema. Problemi seri sia dal punto di vista della sicurezza che da quello dell’efficienza. Infatti, gallerie con i calcestruzzi delle calotte ammalorati e munite di impianti scadenti e non munite di rifugi di emergenza non garantiscono la sicurezza di chi guida né la giusta percorribilità delle autostrade. Dunque, il problema c’è ed è evidente.
Il territorio italiano è per il 35% montuoso e per il 42% collinare. Di conseguenza, il nostro Paese ha una conformazione tale che per la costruzione di una via di comunicazione si deve ricorrere allo scavo di gallerie. Queste infrastrutture debbono essere monitorate e manutenute periodicamente. Non si possono trascurare tali infrastrutture. Quanto accaduto lo scorso anno in Liguria, con la caduta di calcestruzzi in alcune gallerie delle autostrade, ci deve insegnare ciò. Infatti, un Paese che aspira a diventare grande deve avere infrastrutture efficienti e sicure.
Non ci si può permettere di avere delle infrastrutture obsolete che possono essere anche pericolose. Il nostro Paese deve essere attrattivo e competitivo e per essere tale servono infrastrutture sempre efficienti e sicure.