Un nuovo studio punta il dito contro i gabbiani, etichettandoli come possibile causa della morte dei balenotteri. Lo studio pubblicato sull’ultimo numero della rivista internazionale “PLOS ONE”, ha ipotizzato che i gabbiani sono diventati infatti un vero pericolo per le balene.
Secondo i ricercatori fuori della penisola di Valdes, luogo di riproduzione delle balene, gli uccelli banchettano strappando le carni dei cetacei per mangiarne il grasso. E con il passare degli anni, a partire dal 1970 da quando sono stati avvistati i primi attacchi, i gabbiani sono diventati sempre più aggressivi rivolgendo la loro attenzione sui piccoli dei cetacei.
I biologi sostengono che il numero dei gabbiani sia aumentato esponenzialmente e che gli uccelli abbiano iniziato prima a sorvolare i cetacei semplicemente passando sopra l’acqua, poi nutrendosi della pelle morta, e successivamente attaccando le balene in superficie, strappando le carni per mangiarne pelle e grasso e formando dei fori che col passare del tempo sono diventati più grandi su ogni cetaceo.
Per lo studio, negli anni ’70 solo il 2 per cento delle madri delle balene in vita e i loro piccoli hanno avuto lesioni causate dai gabbiani; tre decenni più tardi, hanno ferito il 99 per cento. Le madri delle balene si sono fatte furbe e hanno iniziato a tenere le spalle sott’acqua, ma i gabbiani poi hanno preso d’assalto i più piccoli.
Un autore dello Studio "Live Science" ha dichiarato: "I piccoli cetacei non sanno come tenere le spalle sott’acqua. Le spalle sono troppo piccole per arcuarle, e ora gli obiettivi primari dei gabbiani sono i balenotteri appena nati".
Lo studio ha documentato un piccolo che ha avuto il 19 per cento della parte posteriore coperta da lesioni. Per gli scienziati gli uccelli sono diventati infatti un vero pericolo per le balene in quanto le ferite possono causare infezioni, disidratazione e altri patologie, che potrebbero avere un impatto sulla loro mortalità complessiva.
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