"La crisi in Ucraina rende evidente che la sicurezza energetica deve essere al centro della nostra agenda collettiva e richiede un cambio di passo al nostro approccio di diversificazione delle forniture energetiche". Il messaggio del G7 non poteva essere piu’ chiaro: di fronte alla peggiore crisi mondiale dalla fine della Guerra fredda, l’Europa e i suoi partner non possono piu’ permettersi di dipendere dalla Russia e dal suo gas. E delineano cosi’ una serie di azioni "immediate" a partire dalle decisioni di principio gia’ prese a Roma dai ministri dell’energia del G7. L’energia e’ infatti una delle priorita’ strategiche per l’Italia, e ancora oggi il premier Renzi e’ intervenuto proprio su questo tema sottolineando la necessita’ di "fare di piu’".
I leader del G7 hanno quindi deciso di "accompagnare gli sforzi della Commissione Ue per sviluppare piani d’emergenza per l’inverno 2014-2015 a livello regionale". Bruxelles ha infatti presentato il suo Piano per la sicurezza energetica, su cui il presidente Barroso ha invitato i paesi Ue a dare il loro accordo al vertice di fine giugno. Seconda decisione, aiutare Ucraina e i paesi Ue che vogliano sviluppare fonti proprie incluse le rinnovabili. Poi fare una valutazione della sicurezza energetica unendo gli sforzi su infrastrutture, fonti, rotte e trasporto, e chiedere all’Agenzia internazionale dell’energia di presentare entro fine anno, "in stretta cooperazione" con la Commissione Ue, "opzioni" per "azioni individuali e collettive del G7" che garantiscano gli approvvigionamenti di gas.
Bisogna puntare poi sulle tecnologie ‘low carbon’ e un "mercato piu’ integrato" del gas liquefatto. Ma non basta. "La politica energetica dovra’ essere la priorita’ della prossima commissione Europa", ha sottolineato il presidente francese Francois Hollande. La posta geopolitica in gioco e’ chiara: "L’Europa puo’ e deve essere la controparte di Putin – ha avvertito il commissario all’energia Guenther Oettinger – e’ l’unico modo per potergli tenere testa".
Discussione su questo articolo