Con la morte di Silvio Berlusconi, gli equilibri in Parlamento potrebbero cambiare. Forza Italia potrebbe essere l’epicentro di una serie di movimenti. Si parla di un fuggi fuggi di iscritti e parlamentari da Forza Italia a Fratelli d’Italia, se non di una fusione tra i due partiti. Una fusione tra Forza Italia e Fratelli d’Italia potrebbe non essere conveniente. In primis, in politica, la somma di forze potrebbe non dare una somma di consensi. Anzi, è più facile perdere i consensi che acquisirne, perché i partiti rispecchiano delle identità. In secundis, non è affatto detto che i parlamentari di Forza Italia siano così entusiasti di vedere il proprio partito fondersi con Fratelli d’Italia. Anzi, Forza Italia ha anche una componente centrista. Se il partito fondato da Berlusconi si fondesse con Fratelli d’Italia, una parte dei parlamentari forzisti potrebbe decidere di andare altrove, per esempio in Azione, in Italia Viva o anche nel Partito Democratico.
Ci sono persone che non guarderebbero in faccia le loro madri pur di mantenere i propri posti. Questo potrebbe portare alla caduta del Governo.
Infatti, in Senato, la maggioranza che sostiene il Governo ha diciassette senatori in più, rispetto alle opposizioni. Sedici di questi senatori sono di Forza Italia. Se anche solo una parte di questi senatori passasse a Italia Viva o ad Azione (due forze di opposizione) la maggioranza diventerebbe risicata. Con una maggioranza risicata, il rischio di “incidenti” in Parlamento sarebbe alto. Ad un certo punto, qualcuno potrebbe farsi venire l’idea di formare un governo tecnico, come accadde nel 2011. Così, noi potremmo ritrovarci con un altro governo tecnico, un governo non nato da elezioni. Per questo motivo, sarebbe bene pensarci due volte, prima di parlare di fusioni.