Si è letto nell’ultimo rapporto della Fondazione Migrantes: oltre la metà dei 4.636.647 italiani che si trovano all’estero provengono dal sud, mentre il 33,2% ha radici nel nord e il 15,4% dal centro dell’Italia. Ma Lombardia e Veneto, rispettivamente 24.000 e 15.000 addii, sono le regioni che in assoluto hanno registrato il maggior numero di partenze verso una destinazione fuori dai confini.Sull’emigrazione italiana, fenomeno che ha raggiunto i suoi apici nel secoli XIX e XX, sono stati scritti fiumi di parole. L’emigrazione italiana è stata testimone di storie incredibili ed è stata frutto in particolare di una politica che, a cavallo tra l’800 e il ‘900, non aveva fatto nulla per il sud lasciandolo solo e abbandonato come lo era stato prima che l’Italia diventasse un Paese unito. Questa è la storia, ormai secolare di un fenomeno che però adesso si sta riproponendo, non nelle dimensioni di cent’anni fa, ma che comunque non può essere sottovalutato.
Negli ultimi dieci anni il fenomeno emigrazione in Italia è cresciuto del 49,3% passando dai 3 milioni del 2006 agli oltre quattro e mezzo attuali. Le mete preferite, in Europa, sono come sempre la Germania e il Regno Unito, la Svizzera e la Francia. Ad andarsene poi non sono più gli emigranti con la valigia di cartone, ma laureati, diplomati e non solo per trascorrere un periodo all’estero, di studio. C’è la fuga dei cervelli, c’è una più generalizzata fuga della gioventù. Una voglia di lasciare l’Italia che si riscontra anche nei desideri. E il sogno dei giovani italiani ha una meta quasi univoca: gli Stati Uniti. È il risultato di una indagine di Cinzia Conti sulla ‘Integrazione scolastica e sociale delle seconde generazioni’ che è stata co-finanziata dalla Unione Europea e dal Ministero dell’Interno. Una ricerca che ha coinvolto le scuole secondarie di primo e secondo grado, che, però, per poter far parte dell’inchiesta dovevano avere anche almeno cinque studenti stranieri. Sì, perchè dai dati emersi, e questo potrebbe apparire anomalo, non solo i giovani italiani vogliono andarsene, ma anche quelli che in Italia ci sono arrivati da poco. E per questi ultimi, tanto per sgombrare il campo dagli equivoci, non si tratta solo di nostalgia, di una voglia, che sarebbe normale, di rientrare al Paese d’origine.
Così ecco i risultati, che sono significativi: una volta diventati adulti il 42,6% dei ragazzi italiani e il 46,5% degli stranieri vorrebbero andarsene a vivere all’estero. Partiamo da questi ultimi. Dove vogliono andare? "Solo il 22% degli stranieri – spiega Cinzia Conti su Neodemos.info – mette il Paese d’origine come meta futura, sono molti di più quelli che vogliono trasferirsi negli Stati Uniti". Così in ordine decrescente al primo posto tra i ragazzi stranieri che desiderano ardentemente lasciare l’Italia ci sono gli indiani (quasi un plebiscito, oltre il 60%), poi a seguire marocchini (51,6%), filippini (51,4%) e albanesi (45,8%).
Ma se per gli stranieri il discorso potrebbe allargarsi e coinvolgere diversi aspetti, sarebbe meglio interpellare un sociologo, per provare a capire e a interpretare tutte le sfaccettature, passando ai ragazzi italiani si può notare che quasi la stessa percentuale vede un trasferimento all’estero in cima ai propri sogni. Infatti il 42,6% dei ragazzi italiani vuole, vorrebbe, andarsene una volta raggiunta l’età adulta. Un sogno che si rifà, per la maggior parte, a quello di tanti italiani che, nel secolo, scorso sbarcarono negli Stati Uniti alla ricerca dell’American Dream. Infatti i giovani italiani nella loro classifica dei sogni, secondo i dati raccolti dall’indagine di Cinzia Conti, al primo posto mettono proprio gli Stati Uniti con il 31,9% delle preferenze e c’è un abisso per trovare la seconda classificata, la Gran Bretagna infatti ha appena l’11,5%. Poi al terzo posto, forse una sorpresa, c’è un mondo lontanissimo dall’Italia, l’Australia con l’8,2% che precede la Spagna (7,4%) e la Germania 6,6%, che invece, nei dati reali si trova al primo posto.
Così il sogno dei ragazzi italiani si scontra con una realtà che nel 2014 ha visto la Germania essere il primo Paese meta degli italiani con una emigrazione che ha toccato 14.270 persone. Sempre nel 2014 gli italiani iscritti, complessivamente, all’Aire sono stati 43.676 contro una cancellazione che ha raggiunto quota 19.702. Si tratta di un saldo attivo pari a 23.974 unità, in forte aumento rispetto agli ultimi anni. Questa è la realtà che poi si avvicina ai sogni di tanti ragazzi.
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