Roma – La deputata del gruppo “Per l’Italia” eletta all’estero nella circoscrizione Nord e Centro America, Fucsia Nissoli, a colloquio con Italiachiamaitalia.it racconta il suo lavoro, parla delle iniziative che porta avanti, spiega cosa sta facendo per tamponare i disagi dei connazionali residenti nella Repubblica Domenicana, la cui ambasciata è chiusa dal 31 dicembre 2014 e dice cosa pensa sulla mancata percezione degli italiani all’estero come parte integrante del Sistema-Italia, sull’Imu e sulle potenzialità ed esigenze di una diffusione della lingua e cultura italiana all’estero.
On. Nissoli, come procede il lavoro sul territorio e quali sono le iniziative sulle quali sta lavorando in questo momento?
Il lavoro sul territorio è molto vasto, come vasto è il territorio della ripartizione estera Nord e Centro America e devo dire che quando si incontrano le comunità italiane vi è una grande soddisfazione e la risposta che esse danno alle sollecitazioni è veramente importante per la mia attività parlamentare. Per esempio, recentemente, ho organizzato degli incontri sulla previdenza e sono emerse indicazioni utili che cercherò di tradurre in lavoro parlamentare, così come cercherò di fare con gli incontri sulla lingua italiana che sono in programma a Toronto e a Detroit. Del resto, ho già lavorato sulla scuola italiana all’estero in occasione del dibattito sulla riforma della scuola in Italia, facendo approvare un mio emendamento rivolto al nostro sistema scolastico all’estero, molto semplice, ma che cambia il sistema di promozione e diffusione della lingua e della cultura italiana.
Infatti, dopo parecchio tempo, in forza del mio emendamento, sarà istituita una cabina di regia da parte dei soggetti coinvolti nella promozione scolastica nel mondo, per cui i Ministeri degli Esteri e dell’Istruzione dovranno coordinarsi e garantire insieme una efficace sinergia degli strumenti di promozione della nostra lingua nel mondo.
Inoltre, mi sono battuta per il riacquisto della cittadinanza da parte degli italiani all’estero che l’hanno perduta presentando un progetto di legge, firmato da 317 colleghi di tutti gli schieramenti. Purtroppo, durante l’esame della riforma della cittadinanza è stato deciso di limitare il campo di azione ai minori stranieri rimandando l’esame degli aspetti inerenti gli italiani all’estero a prossime iniziative legislative come richiesto dal mio ordine del giorno accolto dal Governo. Infatti continuerò a lavorare su questo tema anche incalzando il Governo nei modi e nelle forme opportune.
Qual è il suo feeling con la comunità italiana residente nel Nord e Centro America? Ci sono esigenze particolari che i residenti in questa circoscrizione le hanno manifestato e sulle quali ha in programma di intervenire?
C’è un ottimo feeling, io sono parte della comunità e per questo sento gli stessi problemi che loro prospettano agli eletti all’estero. I problemi sono tanti e partono dalla necessità di assicurare servizi consolari più efficienti alla promozione linguistica passando per la previdenza e l’esigenza di riuscire ad avere gli stessi sgravi fiscali che sono in essere per i cittadini italiani residenti sul territorio nazionale.
Tra il 2014 ed il 2015 molte Ambasciate italiane hanno chiuso. Sa darci notizie riguardo l’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo chiusa da dicembre 2014? Attualmente oltre 10mila italiani residenti nella Repubblica Domenicana, regolarmente iscritti all’AIRE, devono viaggiare fino a Panama per fare visti, passaporti e quant’altro. Crede di poter intervenire in aula per chiedere spiegazioni?
Vi è stato un processo di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare che non condivido e che parte dalla scorsa legislatura, un percorso che si era riuscito a bloccare grazie ad una indagine conoscitiva sulla "Riorganizzazione della rete diplomatico-consolare e sull’adeguatezza e sull’utilizzo delle dotazioni organiche e di bilancio del Ministero degli affari esteri" organizzata in maniera congiunta dalle Commissioni esteri di Camera e Senato. Tale indagine non fu presa in debito conto ed il processo di cosiddetta razionalizzazione, poi, è ripreso con conseguenze negative per i servizi ai connazionali all’estero.
Per quanto concerne l’Ambasciata italiana a Santo Domingo, che ritengo sia un luogo strategico per il nostro Paese e per la presenza dei nostri connazionali, purtroppo è stata chiusa. Tuttavia non mi sono data per vinta ed ho insistito, presso il ministero degli Esteri affinché i nostri connazionali potessero continuare ad avere erogati servizi consolari adeguati e devo dire che dopo i disagi iniziali si è registrato un netto miglioramento. Infatti, il Maeci, nel venire incontro alle esigenze di garantire sia una rappresentanza diplomatica accreditata che i servizi consolari, come ho ripetutamente chiesto negli incontri informali, ha provveduto a ridisegnare la presenza delle Istituzioni italiane nella Repubblica Dominicana, istituendo, presso la Delegazione UE in Santo Domingo, una sezione distaccata dell’Ambasciata d’Italia in Panama, in un contesto unitario di diplomazia europea che si andrà sempre più affermando nell’ambito del Servizio Europeo di Azione Esterna.
Inoltre, è stato messo a punto, anche se con ritardo, un piano di riorganizzazione e potenziamento della rete consolare onoraria che sarà operativa al più presto. Contemporaneamente, l’Ambasciata italiana a Panama ha posto in essere interventi sostitutivi per venire incontro alle esigenze dei connazionali e dei dominicani con l’invio di funzionari consolari preposti all’erogazione dei servizi consolari in sinergia con gli altri servizi attivati in loco.
Passiamo ora alla Legge di Stabilità 2016. Tra i punti contenuti nella manovra economica, quelli più cari ai cittadini residenti all’estero sono l’Imu sulla prima casa ed i servizi a loro offerti dai consolati italiani i quali, sembra, aumenteranno notevolmente di prezzo. Lei ha spesso parlato dell’imposta sulla prima casa sottolineando la disparità di trattamento nei confronti degli italiani residenti all’estero. Crede di poter fare qualcosa per far valere i diritti degli italiani nel mondo?
Io mi sono spesa più volte, con gli strumenti legislativi che ci sono propri, per cercare di ottenere gli sgravi Imu anche per gli iscritti Aire, purtroppo non riuscendo ancora ad ottenere risultati concreti se non l’impegno del Governo ad affrontare la questione. In occasione dell’esame della stabilità alla Camera riproporrò il tema della disparità di trattamento degli italiani all’estero, ma spero che la cosa possa risolversi anche prima, in Senato. Dal canto mio sto sensibilizzando i colleghi dell’altro ramo del Parlamento sul tema e spero proprio che il loro impegno abbia successo. In caso contrario riproporrò, assieme al mio Gruppo parlamentare, questo problema nell’Aula di Montecitorio. Comunque, devo sottolineare che in Italia manca una conoscenza delle problematiche degli italiani all’estero ed ho capito che c’è molto da lavorare su questo, cosa che sto facendo ma che richiede ancora tempo affinché gli italiani all’estero siano veramente percepiti come parte essenziale del Sistema Italia da tutto il Parlamento.
Diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo. In questa manovra economica si tolgono 3,5 milioni di euro proprio al capitolo della lingua e cultura italiana all’estero, eppure il sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Mario Giro, al termine degli Stati Generali della lingua italiana nel mondo, a Firenze, ha detto: “Occorre fare in modo che la promozione della nostra lingua sia un tema di rilievo nel Paese, nella politica e nel Parlamento: la lingua italiana non è una materia residuale”. Qual è la sua posizione a riguardo?
Concordo pienamente con il Sottosegretario Giro ed il mio impegno va proprio nella direzione di contribuire a rafforzare la promozione linguistica come espressione della nostra diplomazia culturale. Abbiamo un soft power che è costituito dalla bellezza della lingua di Dante che dovremmo usare meglio ed in maniera più efficace. In questo senso ritengo che la promozione linguistica sia veramente parte essenziale del Sistema Italia nel mondo, ma dobbiamo lavorare per definire strumenti chiari ed evidenti di certificazione dell’insegnamento e dell’apprendimento che siano universalmente riconosciuti. Certamente i tagli non aiutano. Io mi opporrò a questo, ma siamo chiamati anche a trovare strumenti nuovi ed efficaci in una prospettiva di collaborazione pubblico-privato. Per quanto concerne i tagli previsti nella stabilità contenuti all’art. 33, a cui fa riferimento, ho chiesto al collega Romano, del Senato, di presentare un emendamento che annulli tali tagli. Speriamo che passi l’esame del Senato, altrimenti lo ripresenterò alla Camera.
Il presidente del Consiglio Renzi in passato ha detto che “c’è grande voglia di Italia nel mondo” eppure quando si tratta di finanziare investimenti in questo ambito sembra girarsi dall’altra parte. Sente di confermare la sua appartenenza alla lista “Per l’Italia” che sostiene un governo che, nel concreto, sembra disinteressarsi alle comunità italiane oltre confine e alla diffusione della nostra cultura la quale, nel lungo periodo, significherebbe alimentare il Sistema Paese nel mondo?
Io e il Gruppo "Per l’Italia" stiamo lavorando per diffondere quel valore che le nostre comunità all’estero possono rappresentare per il nostro sistema paese, con particolare attenzione alla promozione del "made in Italy" e della scuola italiana all’estero. Ma non basta, dobbiamo essere ancora più incisivi affinché il Governo sostenga concretamente tale ricchezza. Per questo motivo sto coinvolgendo anche i colleghi di altri schieramenti ad incontrare le nostre comunità così da raggiungere l’obiettivo in modo trasversale. Senza gli italiani all’estero siamo una Italia a metà. Sono convinta che con l’affermarsi della consapevolezza di ciò che ha rappresentato e rappresenta l’emigrazione per l’Italia sapremo costruire adeguate politiche migratorie in grado di rendere il nostro Paese ancora più bello e più grande.
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