Roberto Maroni, governatore leghista della Lombardia, a margine dell’evento ‘Beyond delivering the future for the past 110 years’, alla Triennale di Milano, a proposito del documento sull’immigrazione redatto a Genova dai governatori di Lombardia, Liguria e Veneto, racconta che il premier Matteo Renzi “ha detto di essere disponibile a discuterne”. “Io l’ho invitato, questa mattina in Regione a fare una visita. C’è anche il Consiglio regionale, ma non ho avuto risposta. Insisterò, perché lui è fatto così”.
“Spero che ci ascolti, perché il documento dei 3 governatori non è un documento polemico o di partito, ma deriva dalla nostra esperienza personale di governo dei territori, che fa delle proposte che il governo farebbe bene ad ascoltare”.
Parlando di referendum: “Piu’ tempo al si’, piu’ tempo al no. Io, Toti e Zaia, i tre governatori, faremo un incontro il prossimo 13 ottobre per spiegare le ragioni del no e prendere le iniziative adeguate. Il tempo e’ giusto per arrivare al 4 dicembre con una grande, forte, sonora vittoria del no”.
Il governatore parla anche della questione frontalieri: Maroni vuole una zona franca per la Lombardia nella prossima legge di stabilità. “E’ una legge che il Consiglio regionale ha approvato nel febbraio 2014, iscritta all’ordine del giorno delle Commissioni Camera e Senato, ma giace in quei cassetti da oltre due anni. Chiederò ufficialmente a Renzi di metterla nella legge di Stabilita’ 2017. E’ una zona franca per la fascia di confine con la Svizzera che consente benefici fiscali alle aziende e consente ai lavoratori lombardi di rimanere qui e non andare a fare i pendolari in Svizzera”. Una zona economica speciale, dunque, per i territori lombardi che confinano con la Confederazione elvetica.
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