Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus e sull’iniziativa al teatro Brancaccio ha detto: “Non ho avuto imbarazzi per la presenza di D’Alema, nè ho fischiato Gotor. Al Brancaccio c’erano migliaia di persone, questa è la prima cosa che mi interessa sottolineare. Io credo che il lavoro sia il punto da cui è necessario ripartire: il lavoro che non c’è e quello che c’è, ma è un lavoro povero, ridotto a merce di scambio. La lotta alla diseguaglianza è un altro punto. La diseguaglianza nel nostro Paese è aumentata a dismisura. Bisogna fare il contrario di quello che è stato fatto in questi anni. Il Jobs act rappresenta l’ennesimo intervento legislativo che ha continuato a ridurre i diritti del lavoro e ad investire sull’offerta anzichè sulla domanda. E’ un’idea sbagliata non solo sul piano dei valori e dei contenuti, ma che si è rivelata drammaticamente sbagliata sul piano degli esiti. Il Jobs act ha funzionato solo per rendere più facili i licenziamenti”.
Sinistra unita. “Sono d’accordo con Civati. Penso che sia importante lavorare per l’unità, a patto che in nome dell’unità non si sacrifichi la credibilità. A Pisapia e gli altri dico che il punto è: quale progetto vogliamo presentare al Paese? Anzichè parlare di nuovo Ulivo, bisognerebbe discutere di merito e di contenuti. Se si vuole fare la stampella del Pd Renzi questo progetto non avrebbe senso, dobbiamo rappresentare un’alternativa alle politiche portate avanti dal Pd in questi anni”.
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