Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, in una lettera inviata al Corriere della Sera, scrive: quella della destra anti-europeista è “una teoria rassicurante per la sinistra italiana in costante crisi di identità e di consenso, ma rimane molto distante dalla realtà dei fatti. Del resto, se fosse davvero così, come si spiegherebbe la mia recente elezione a presidente dei Conservatori europei, formazione che racchiude quaranta partiti europei e occidentali?”.
“Ciò che caratterizza Fratelli d’Italia – precisa Meloni – non è certo un nazionalismo ostile nei confronti degli altri Stati europei, come si prova a raccontare. Denunciamo, da patrioti, un assetto europeo incentrato oramai sullo strapotere di un asse franco-tedesco che sta progressivamente minando la coesione tra gli Stati europei e penalizzando in particolare l’ltalia. E’ da veri europeisti accettare in silenzio l’assurdità del trattato di Aquisgrana in base al quale Francia e Germania si accordano tra loro sui grandi temi prima di affrontarli in ambito europeo? E’ da veri europeisti non porre il problema del costante surplus commerciale tedesco che sta destabilizzando l’eurozona ed è fonte di attrito con i nostri partener extraeuropei, Stati Uniti in testa? E’ da veri europeisti far finta di non vedere che la riforma del Mes è un pessimo affare per gli Stati fortemente indebitati (come l’Italia) e una ottima opportunità per chi ha grandi banche sistemiche zeppe di derivati (come la Germania)?”.
“Oggi gli ‘europeisti’ non reputano più un problema lo strapotere tedesco, anche se è la principale causa della Brexit e delle tensioni all’interno della Ue. Noi, oggi come trent’anni fa, continuiamo invece a sostenere che l’unica Unione possibile tra popoli europei sia quella basata su equilibri rispettosi degli Stati membri, nella consapevolezza di una identità comune che è anche destino comune. Per quella Europa – conclude Giorgia Meloni -, per il suo futuro, continueremo a batterci, e in Europa non siamo soli”.