Aleggia lo spettro della scissione sull’UMP, la destra francese precipitata in una faida interna dalla quale non riesce piu’ a liberarsi. Jean-Francois Cope’ e’ stato presidente per un giorno e mezzo, poi oggi pomeriggio l’irriducibile avversario Francois Fillon ha aperto di nuovo il fuoco, proclamando di aver vinto per 28 voti. ‘Non lo dico per il mio tornaconto personale, non voglio essere presidente con uno scarto del genere – ma chiedo a una personalita’ come Alain Juppe’ di assumere la responsabilita’ di una mediazione’.
La bomba era nell’aria da qualche ora, poi alle 15 l’hanno lanciata i ‘fillonisti’, i fedelissimi dell’ex primo ministro, annunciando di aver scoperto che 1.304 voti dei territori d’Oltremare non erano stati conteggiati dal Cocoe, la commissione interna che ha fatto le verifiche. Con queste schede infilate nelle urne di Nuova Caledonia, Mayotte e Wallis et Futuna – tutti territori francesi del Pacifico e dell’Oceano indiano – Fillon sostiene di avere avuto la meglio sull’avversario per 26 voti. Ancora meno dei 98 con i quali Cope’ era stato proclamato vincitore.
Fra i campi avversi e’ rissa, Fillon ha chiesto a Juppe’ – uno dei fondatori del partito – di fare il presidente ad interim portando avanti una ‘mediazione’, traghettando cioe’ il partito oggi spaccato a meta’ verso una situazione stabile e accettata da tutti. Juppe’ ha risposto dopo averci pensato su un paio d’ore: ‘sono pronto – ha dichiarato – ma alla condizione irrinunciabile che la mediazione abbia l’accordo e la collaborazione delle due parti. Una condizione che oggi, chiaramente, non sussiste’. Cope’ si e’ presentato in diretta tv un’ora abbondante prima del tg delle 20, al quale era annunciato come ospite Fillon. Ha sfruttato al meglio il fatto compiuto, si e’ detto presidente che vuole ‘riunificare e pacificare’ il partito, ricordando che Fillon lunedi’ sera aveva accettato la sconfitta e i risultati proclamati dalla commissione interna. Non aveva, pero’, il sorriso a 32 denti con il quale e’ stato immortalato in queste ultime 48 ore in foto e vignette. Sa che e’ tornato in bilico e poco dopo e’ stato Fillon – con fare pacato ma con il volto grave – a chiarire che vuole andare fino in fondo. ‘Non lo faccio per me, per il mio tornaconto personale – ha detto l’ex premier – ma per l’onore del partito. Rinuncio comunque a fare il presidente, non lo si puo’ fare con 28 voti di vantaggio, nemmeno con 98. Chiedo quindi a una personalita’ come Juppe’ di assumere la responsabilita’ di una mediazione’. La situazione, per lui, e’ chiarissima: ‘immaginate se alle presidenziali non avessero contato tre circoscrizioni? Centinaia di francesi che perdono il diritto di esprimersi? Voglio che sia ripristinato il risultato corretto e oggi il presidente della commissione, al quale ho telefonato, mi ha dato ragione’. Fara’ ricorso alla commissione? ‘No – ha detto in un ulteriore chiarimento di una rottura insanabile – non ho fiducia in quest’organismo. Se non ci sara’ mediazione, ricorrero’ in tribunale’.
L’UMP e’ in guerra piu’ che mai, dietro le quinte si agita l’ombra di Nicolas Sarkozy. Oggi Le Canard Enchaine’, il settimanale piu’ informato sui retroscena politici, ha spiegato che l’ex presidente ha manovrato per una vittoria di Cope’, anche se il piu’ possibile di stretta misura. Questo gli consentirebbe di tirare le fila del partito facilmente, molto piu’ facilmente che se a governare fosse il suo ex primo ministro, che sente ora di non avere piu’ il fiato sul collo del presidente della Repubblica, come e’ stato per cinque anni, e vuole affrancarsi. Ma la strada per riparlare di politica, a destra, e’ ancora lunga. Al momento, si parla di giudici e tribunali, di scissione e della possibile formazione di gruppi indipendenti in Parlamento se Cope’ rimarra’ presidente.
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