Forte di una maggioranza assoluta all’Assemblea Nazionale, il presidente francese Francois Hollande – partito per il G20 di Los Cabos senza rilasciare dichiarazioni sul voto – può ormai avviare il suo programma, ma deve fare i conti con l’emergenza della crisi dell’euro. I socialisti ormai, come sottolinea Liberation questa mattina, si ritrovano in una posizione di "egemonia quasi assoluta: presidenza, governo, parlamento, regioni, grandi città, dispongono praticamente di un potere assoluto" per proporre e mettere in pratica le loro politiche.
All’indomani delle elezioni in Francia, ma anche in Grecia, l’agenda del presidente socialista prevede, oltre al vertice in Messico, anche un appuntamento cruciale nel fine settimana con i partner italiano, spagnolo e tedesco, seguito poi dal Consiglio europeo del 28 e 29 giugno.
Appena eletta, l’Assemblea nazionale sarà convocata per una sessione straordinaria che darà il colpo d’avvio alle prime riforme. Il premier Jean-Marc Ayrault non minimizza la difficoltà del compito del governo, che dovrà riuscire contemporaneamente a risanare i conti pubblici, ritrovare la crescita e rilanciare l’occupazione. Una quadratura del cerchio di difficoltà "immensa". "Nulla sarà facile. Nulla ci sarà regalato", ha dichiarato il capo del governo.
Pura formalità, Ayrault ha rassegnato quest’oggi le dimissioni per essere immediatamente re-incaricato da Francois Hollande di formare un nuovo governo, la cui composizione dovrebbe essere annunciata giovedì, ma per la quale non sono attese grandi sorprese, dato che tutti i ministri hanno passato il test delle legislative.
Intanto ieri il presidente Hollande ha fatto pervenire ai suoi partner europei una serie di proposte "ad effetto immediato" per stimolare al crescita, che prevedono un budget di 120 miliardi di euro e che saranno già valutate nel corso del summit G20. Queste idee saranno poi ridiscusse a Roma al minivertice con il presidente del Consiglio Mario Monti, il presidente del governo spagnolo Mariano Rajoy e il cancelliere tedesco Angela Merkel.
Le elezioni legislative che si sono concluse ieri con il secondo turno hanno assegnato al partito socialista una maggioranza assoluta di 314 seggi su 577. Il nuovo esecutivo potrà fare a meno dell’appoggio dei Verdi (17 seggi), che comunque sono dentro al gabinetto, e della sinistra radicale (10 seggi). Il partito conservatore Ump e i suoi alleati hanno ottenuto 229 seggi, mentre il partito di estrema destra Front national torna in parlamento con due seggi, uno dei quali per la nipotina di Jean-Marie Le Pen, Marion.
Discussione su questo articolo