Una delle critiche più frequenti della «gauche caviar» ai governi di destra ed a Nicolas Sarkozy, in particolare, é di non avere una politica culturale. La destra, dicono, diffida degli artisti e degli intellettuali, considerandoli troppo irrequieti ed imprevedibili. Eppure la Francia, negli anni sessanta ai tempi di De Gaulle, poté vantare la presenza di un ministro della cultura del calibro di André Malraux che seppe sviluppare una cultura di massa grazie ad una politica di prestigio e di rilancio della cultura francese a beneficio dell’arte (musei, cinema, musica), e della promozione di artisti di primo piano quali Matisse, Braque, Picasso e Giacometti. Fu Malraux a creare le Case della Cultura e il marchio «Art et essai» per il cinema d’autore.
Dopo due anni e mezzo passati al ministero della Cultura e della comunicazione, alla vigilia dell’elezione presidenziale, per Frédéric Mitterand é tempo di bilanci. L’occasione é data da un dibattito pubblico organizzato dai «giovani attivi» nella nuova sede parigina dell’Ump a cui ItaliaChiamaItalia era presente.
«Che senso ha l’azione politica – si domanda Frédéric Mitterand – se non si pone al servizio dell’uomo, della sua formazione, del suo inserimento nella società, della sua realizzazione personale?». «Creare dei posti di lavoro, far quadrare i conti, va bene é necessario, ma per cosa? Per favorire lo sviluppo dei talenti, permettere l’accesso alla bellezza, alla poesia, alla scoperta dell’altro» continua Mitterand. Il ministro della cultura di Nicolas Sarkozy non ha dubbi: «I valori da difendere sono questi; tolleranza, rispetto, lotta contro le ingiustizie, formazione di uno spirito critico».
Il ministro torna a ripetere concetti già espressi nel libro, scritto in prima persona, «Le desir et la chance» edito da Laffont, uscito il 19 gennaio scorso. Per Mitterand lo stato dell’arte della cultura francese é più che soddisfacente; la Francia é il solo Paese europeo a non aver tagliato il proprio budget per la cultura. Nel 2011 le sale cinematografiche, con oltre 76 milioni di biglietti venduti, hanno fatto registrare un record assoluto. Il cinema francese attraversa, anche grazie agli aiuti di Stato, una stagione d’oro come conferma il successo del film «The Artist», lungometraggio muto in bianco e nero di Michel Hazanavicius, premiato con ben cinque Oscar, il 26 febbraio scorso a Los Angeles; «du jamais vu» per il cinema francese! La mostra di Monnet ha fatto registrare un milione di spettatori. Anche il teatro francese sta conoscendo una crescita di pubblico (+15% nel 2011) e di consensi con il festival di Avignone che offre ogni anno tra i 30 e 40 spettacoli per un totale di oltre 300 rappresentazioni. Per non parlare del festival del cinema di Cannes. «La cultura fa parte dell’economia – insiste Mitterand, a colloquio con ItaliaChiamaItalia – crea lavoro, alimenta il turismo, riesce a riunire pubblico intorno a manifestazioni il cui successo testimonia il suo ruolo sociale e il gusto persistente del pubblico a ritrovarsi per questi avvenimenti che caratterizzano la vita estiva di quasi tutte le città francesi».
Uno dei punti fermi dell’azione di Nicolas Sarkozy é stato il rafforzamento della coesione sociale che passa necessariamente per un’azione culturale forte che includa l’educazione e le pratiche artistiche, per permettere a tanti giovani, provenienti dai quartieri sensibili, di avere accesso ad un universo dal quale erano esclusi, per fare di loro dei cittadini ben integrati a tutti gli effetti.
«Mettere la cultura al centro di un progetto politico – ricorda Mitterand – é una scommessa vincente; economicamente, socialmente, politicamente, umanamente». Per questo Mitterand ha riattivato molti dei cantieri che erano fermi: la grande sala della Filarmonica di Parigi, il Museo Picasso, il Museo Blérancourt, il Museo delle civilizzazioni Europa, Mediterraneo di Marsiglia, il centro Pompidou di Metz. Mitterand ha voluto un piano dei Musei: 70 milioni di euro per 70 musei.
I musei gratis per i giovani dai 12 ai 26 anni: una delle iniziative di cui il ministro va maggiormente fiero anche se gli é valsa un richiamo della Corte dei Conti.
Il due febbraio scorso, il ministro della cultura, si é recato a Clichy-Montfermeil, dove lo Stato ha acquistato un immobile in disuso, che verrà trasformato in una residenza d’artisti sul modello della Villa Médicis di Roma. Il progetto si inquadra nell’ambito del rinnovo urbano dei quartieri sensibili.
Per finire non poteva mancare un cenno sulla legge Hadopi (la legge contro la pirateria telematica). La sinistra contesta questa legge e François Hollande ha promesso che, in caso di elezione, sarà abolita. Mitterand difende questa legge che sta dando buoni frutti specie nel campo musicale (che era stato messo in ginocchio dalla pirateria) ed ha ricordato che altri paesi come la Spagna, il Regno Unito e gli Stati Uniti si stanno muovendo in questa direzione per reprimere la pirateria, per difendere la proprietà intellettuale ed il lavoro degli artisti.
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