Candidato nella seconda circoscrizione di Parigi, l’ex primo-ministro François Fillon affronterà, domenica prossima, il socialista Albert Kahn nel ballottaggio. Forte del 48,8% ottenuto al primo turno, il ballottaggio dovrebbe essere una pura formalità.
La riunione pubblica di mercoledì é stata l’occasione per celebrare il passaggio di consegne con l’ex sindaco di Parigi Jean Tiberi che cederà il proprio seggio all’Assemblée Nationale dopo 44 anni di presenza ininterrotta.
Davanti ad un pubblico delle grandi occasioni, Fillon, ha difeso il bilancio della sua azione di governo e non ha risparmiato critiche al neo-presidente Hollande, che nella stessa giornata ha ricevuto all’Eliseo, in pompa magna, una delegazione della Spd tedesca: un fatto grave ed inusuale secondo Fillon, una grave indelicatezza politica che rischia di incrinare i rapporti con la cancelliera Merkel.
Fillon ha ricordato che, in poche settimane, il governo di Hollande ha già creato nuove spese per oltre diciotto miliardi di euro.
I socialisti hanno espresso la volontà di smantellare tutte le grandi riforme di Sarkozy, di aumentare la pressione fiscale e di rinegoziare il patto budgetario europeo. Secondo Fillon i socialisti dimenticano che il vero disastro di questi ultimi anni é che il settore industriale sia passato dal 24% al 14% della produzione del Pil francese: a causa della pressione fiscale, della disastrosa legge sulle 35 ore, e di oneri sul costo del lavoro eccessivi, molte imprese hanno scelto la via delle delocalizzazioni, contribuendo all’aumento della disoccupazione.
Secondo Fillon non si può transigere sul rispetto della regola d’oro; il risanamento dei conti é un dovere di giustizia verso le generazioni future, così come il rilancio della competitività. «Non é con la spesa improduttiva che si rilancia l’economia», ammonisce, criticando la scelta del nuovo governo di creare 60 mila posti di lavoro nella funzione pubblica; si rischia di passare, ironizza Fillon, da un «governo riformista» ad un «governo illusionista». Non poteva mancare una battuta sul sostegno che l’attuale compagna di Hollande, Valerie Trierweiler, ha inviato al dissidente Olivier Falorni, che affronterà, al ballottaggio, Ségolène Royal, creando non pochi imbarazzi nelle fila socialiste: «all’Eliseo si dirige il Paese, non si twitta» commenta acido Fillon.
Critico con l’attuale sindaco socialista di Parigi, «Parigi non può essere solo musei e piste ciclabili», Fillon ha ricordato il progetto approvato dal suo governo «le grand Paris» per uno sviluppo ed un rilancio dei sobborghi della capitale con l’intenzione di creare un polo universitario di eccellenza a Saclay. Fillon ha difeso la scelta dell’Ump di non schierarsi, domenica prossima, né con un eventuale «fronte repubblicano» contro il Front National, né con il partito di Marine Le Pen. L’Ump difende i valori propri del gollismo e della destra repubblicana incompatibili con qualsiasi forma di estremismo: altrettanto non sta facendo il Partito Socialista che é invece alleato con il Front de Gauche.
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