Reparti in cui si pratica la medicina cinese, scambi bilaterali con Pechino, medici, farmaci e pratiche orientali negli ospedali parigini: la sanita’ francese si apre alle medicine ‘complementari’ e fra queste le cure nate e sviluppate in Cina, fino ad oggi disponibili solo presso privati, a pagamento. Se da molto tempo ormai l’omeopatia fa parte delle discipline ufficiali negli ospedali e gli specialisti nei rispettivi studi espongono i loro status di ‘interni’ nelle strutture pubbliche, l’apertura alle medicine ‘complementari’ fa parte di un disegno di aggiornamento quadriennale che sara’ portato a termine nel 2014.
Il centro integrato di medicina cinese e’ stato istituito e si e’ insediato nel cuore del ‘santuario’ ospedaliero della capitale, il celebre ‘Pitie’-Salpetriere’. E la settimana scorsa, gli ospedali riuniti di Francia hanno siglato una partnership con il ministero della Salute della Cina, per lo sviluppo di scambi bilaterali di medici e ricercatori con l’obiettivo principale di sviluppare lo studio e l’applicazione della medicina cinese. Il tutto, con l’unica condizione che si tratti di prodotti e pratiche che rispettino le regole di efficacia e sicurezza contenute negli standard sanitari dell’Occidente.
Ma non e’ solo la medicina cinese ad arricchire l’offerta delle strutture pubbliche in Francia, dove ormai trovano posto l’agopuntura – molto usata nel trattamento del dolore e dalle ostetriche per i parti – la chiropratica, l’ipnosi e varie specie di massaggio. Anche l’ipnosi e’ sempre piu’ utilizzata nei reparti specializzati per le cure palliative del dolore, ma negli ultimi tempi vi fanno ricorso anche in pedopsichiatria. Attualmente, secondo un censimento pubblicato dal quotidiano Le Figaro, sono 23 i praticanti di medicine complementari negli ospedali di Parigi, ai quali si aggiungono 9 ostetriche. Alcuni di loro lavorano esclusivamente con le medicine complementari, ma cresce il numero di giovani laureati che seguono tirocinio e stage al seguito di specialisti che una volta venivano considerati ‘alternativi’.
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