L’elezione di Hollande all’Eliseo ha suscitato entusiasmo a sinistra e ha fatto pensare a una crisi europea del centrodestra, con possibili riflessi anche in Italia: non sono del tutto d’accordo su questa analisi, e aspetto altri dati per una visuale più realistica. Certo è che la politica deve dimostrare di essere più vicina ai cittadini, deve essere capace di risolvere i problemi che stanno colpendo in questo periodo difficile, non solo dal punto di vista economico, il popolo. Troppo spesso i politici si chiudono nei palazzi e persono così il contatto con la realtà, e dunque non hanno più una visione reale di ciò che accade fra la gente. Sarkozy ha pagato anche questo, il fatto di essersi dimenticato che non tutto è lusso e potere.
Il successo di Hollande porterà certo benefici all’Europa e all’Italia per due semplici motivi: perche’ mette fuori gioco l’asse Merkel-Sarkozy; e perche’ rinvigorisce l’amicizia pregressa di Monti con la cancelliera con probabili effetti positivi per le prossime scelte economiche del continente. Possiamo anche aggiungere che il programma del nuovo presidente francese ci sembra insistere sulla crescita e sull’occupazione e questo non puo’ che trovarci in sintonia. Proprio di crescita c’è bisogno, e di lavoro, in particolare per i giovani, sempre più dimenticati, almeno a leggere gli ultimi dati sulla disoccupazione giovanile.
Auguri comunque alla nuova Francia e alla nuova Europa che potrebbe nascere dai nuovi equilibri. Senza dimenticare la Grecia.
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