Nicolas Sarkozy ha ritrovato il buon umore. I sondaggi lo vedrebbero in testa al primo turno, mentre per il secondo turno Hollande parrebbe essere ancora il favorito. Per poco, assicurano dalle parti dell’Ump. La macchina da guerra allestita da Jean-François Copé sta funzionando alla perfezione; cinque o sei incontri pubblici a settimana nelle principali città francesi, sale sempre piene e pubblico entusiasta. Gli esperti sono sicuri che «il sorpasso definitivo avverrà durante il testa a testa televisivo previsto tra il primo ed il secondo turno; in quell’occasione – dicono – Sarkozy farà un sol boccone di Hollande».
Intanto l’incedere del candidato dell’estrema sinistra Jean Luc Mélenchon non facilita le cose per François Hollande che, per recuperare questo elettorato al secondo turno, rischia di perdere il grosso dei voti centristi di Bayrou che oggi, i sondaggi, gli attribuiscono nei due terzi.
Nella strategia di Sarkozy stanno incidendo due fattori; il ritorno al gollismo sociale che esalta i valori repubblicani e l’attacco frontale ai suoi avversari a cui ribatte punto per punto con durezza e con ironia. La difesa della laicità, la sicurezza e la difesa dei valori repubblicani sono i punti su cui lo scontro, sin qui, é stato più aspro e su cui il candidato socialista si é mostrato in grande difficoltà con conseguente penalizzazione nei sondaggi.
Nel corso di una manifestazione nel XIX° arrondissement di Parigi, il candidato socialista ha deplorato le discriminazioni ed il razzismo annunciando una serie di misure, prima tra tutte la soppressione della parola «razza» dalla Costituzione.
«Non c’é posto nella République per la razza. Per questa ragione – ha dichiarato Hollande – domanderò all’indomani della presidenziale al Parlamento di sopprimere la parola razza dalla nostra Costituzione». La parola «razza» é inclusa nel preambolo della Costituzione del 1946; «ogni essere umano, senza distinzione di razza, di religione o di credo, possiede dei diritti inalienabili e sacri». A Sarkozy non é parso vero: «Ecco il progetto che Hollande propone nel 2012 alla Francia; fare la guerra al dizionario!» ha ironizzato Sarkozy. Schernendo il suo avversario, Sarkozy attribuisce ad Hollande il merito di aver individuato una delle priorità dei francesi: «Ogni giorno incontro molti francesi, che mi confessano che c’é una questione che li tormenta e non li fa dormire la notte – affonda Sarkozy – una questione capitale; la presenza della parola razza nel preambolo della costituzione del 1946. Vengo continuamente fermato per strada da persone che mi implorano di sopprimere la parola razza». A questo punto Sarkozy sospira ed affonda il colpo: «Ma io sono ancora più ambizioso di Hollande. Se per battere il razzismo basta abolire la parola razza, allora io propongo che si eliminino le parole disoccupazione perché non ci siano più disoccupati e povertà perché non ci siano più poveri!».
E poi c’é la questione della laicità che Hollande vorrebbe inserire nella costituzione: «Non vorrei contraddirlo – replica Sarkozy – ma c’é già, basta che faccia lo sforzo di leggere l’articolo uno che recita: la Francia é una Repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale».
Sempre sulla laicità Sarkozy fa notare che é «curioso invocarla e difenderla così poco e male» ricordando che i socialisti non hanno preso parte al voto contro il burqa e che «la Repubblica francese é laica, e ciò significa che sul territorio della République francese, non vogliamo il burqa, queste prigioni di tessuto, che umiliano la dignità della donna. Nella Repubblica francese – incalza Sarkozy – la scuola é laica, ci sono gli stessi menù nelle mense scolastiche per gli stessi alunni della République. Dire la verità ai francesi é dire loro che noi vogliamo gli stessi orari per gli uomini e per le donne nelle piscine pubbliche, gli stessi medici per le donne e per gli uomini negli ospedali. Non accetto lezioni di laicità da Martin Aubry che aveva previsto orari differenziati nelle piscine pubbliche di Lille per gli uomini e per le donne».
Sarkozy attacca frontalmente i socialisti e gli intellettuali della «gauche caviar» che, a suo dire, vorrebbero imporre una sorta di pensiero unico: «vogliono imporvi un pensiero unico insopportabile che fa sì che vi siano soggetti che non possono essere evocati – denuncia Sarkozy – perché non graditi da coloro che vanno in televisione, non per parlare, ma per guardarsi in uno specchio». Tra i temi di cui «non si ha il diritto di parlare» e che Sarkozy si vanta invece di portare alla ribalta c’é la sicurezza. Anche qui Sarkozy affonda un colpo micidiale ai socialisti da sempre troppo timidi sull’argomento: «I socialisti oggi annunciano solennemente che la sicurezza é un argomento importante. In che senso? – si domanda Sarkozy – Come nel 1997 quando Lionel Jospin diceva che non c’é l’insicurezza ma un sentimento di insicurezza? Prima vi dicevano che non avevate paura ma che avevate la sensazione di avere paura. Come quel medico che dice al suo paziente: lei non ha male signore, ha l’impressione di avere male». E anche su questo tema Sarkozy attacca i socialisti rei di non aver votato, all’Assemblée Nationale, nessuna delle leggi sulla sicurezza negli ultimi anni e, ricordando come le forze dell’ordine siano riuscite a neutralizzare l’assassino di Tolosa in pochi giorni, denuncia il lassismo dei socialisti che in un caso simile (l’assassinio del prefetto Erignac in Corsica nel 1998) impiegarono quattro anni per catturare l’assassino che si nascondeva in Corsica, mentre le forze di polizia coordinate dal governo Jospin e dal ministro dell’interno socialista Jean Jack Queyranne, effettuavano le ricerche in Sud America…
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