La Francia si prepara a un primo maggio estremamente caldo sul piano politico, tra maxi-comizi elettorali, la tradizionale parata dei sindacati, e un mare di veleni che inasprisce gli ultimi giorni di lotta tra i due sfidanti alle presidenziali di domenica, il presidente uscente Nicolas Sarkozy e il candidato socialista, favorito nei sondaggi, Francois Hollande.
A pochi giorni dal ballottaggio, si riduce lo scarto fra i due sfidanti: secondo un sondaggio Ipsos diffuso in mattinata, Nicolas Sarkozy recupera un punto e sale al 47%, Hollande ne perde uno e scivola al 53%. Proprio alla vigilia del cruciale dibattito televisivo tra Sarkozy e Hollande – che si terra’ mercoledi’ alle 21:00 – sono in programma domani a Parigi tre grandi raduni. Il primo, e’ il corteo dei sindacati (CGT, CFDT, FSU, Solidaires, Unsa), che sfileranno tra Denfert-Rochereau e la Bastiglia. Una sfida difficile per le parti sociali, che a cinque giorni dal voto dovranno mantenere il carattere sindacale della Festa del lavoro, proprio mentre il Fronte Nazionale di Marine Le Pen ha in programma – come da tradizione ogni primo di maggio – un comizio a place de l’Opera, mentre Nicolas Sarkozy celebrera’ la festa ‘di tutto coloro che lavorano’ a place du Trocadero. Un appuntamento, quello del presidente uscente, percepito a sinistra come una ‘provocazione’. ‘Sarkozy dovrebbe fare piuttosto la festa dei disoccupati’, ironizzano a gauche, riferendosi all’impennata della disoccupazione durante il suo quinquennio.
Ieri, il presidente uscente ha puntato il dito contro la CGT, il principale sindacato di Francia e il suo leader Bernard Thibaut, che a suo avviso si e’ espresso a favore di Hollande.
‘I dirigenti della CGT che chiedono di votare per un candidato – ha tuonato il presidente candidato – tradiscono la causa del sindacalismo’. Parole che non sono piaciute a uno dei suoi piu’ fedeli sostenitori, il primo ministro Francois Fillon, che ha commentato in modo inatteso l’uscita del presidente: ‘Dovremmo evitare di fare considerazioni fastidiose per i sindacati (…) Non mi piace che si critichino i sindacati in quanto tali’. Come il premier, anche altri dirigenti della maggioranza hanno confidato di essere preoccupati per i toni che sta assumendo il comizio convocato per domani da Sarkozy, che parlera’ alle 15:30. Per un ministro, che preferisce rimanere anonimo, si tratta soprattutto di un modo per ‘non lasciare la strada alla gauche e al Fronte nazionale, a pochi giorni dal secondo turno’. Ma il dibattito si concentra anche sulle accuse mosse dal sito Mediapart, che ha pubblicato un documento su un presunto finanziamento della campagna di Sarkozy nel 2007 da parte dell’ex dittatore libico Muhammar Gheddafi. Oggi, Sarkozy e’ partito al contrattacco dicendo che denuncerà il giornale per aver pubblicato un documento "falso grossolano". Egli ha inoltre bacchettato l’agenzia France Presse (AFP), la piu’ grande agenzia di stampa del Paese: ‘Vergogna all’AFP per aver pubblicato una notizia urgente su un documento falso’. ‘L’AFP ha trattato questa vicenda con il rigore che caratterizza il suo lavoro’, ha replicato l’amministratore delegato dell’AFP, Emmanuel Hoog, in una lettera rivolta a Sarkozy. Nella vicenda, e’ anche emersa la figura di Bashir Saleh, ex capo di gabinetto del colonnello Muammar Gheddafi, che ha smentito ieri di essere stato il destinatario dell’appunto citato da Mediapart come prova del finanziamento illecito a Sarkozy.
Per Fillon, Saleh – che vive in Francia – non sarebbe sotto mandato d’arresto internazionale. Ma l’esistenza del mandato e’ stata confermata dalla stessa Interpol, che ha diffuso la sua foto, e dall’avvocato Marcel Ceccaldi, che difende Saleh in Francia.
Una situazione che a questo punto getta imbarazzo anche sul premier di Parigi. Mentre a mettere in difficolta’ la gauche, ci ha pensato l’ex direttore del Fmi Dominique Strauss-Kahn, che durante il fine settimana ha fatto un inatteso e poco gradito ritorno sulla scena politica e mediatica.
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