La sinistra italiana esulta per l’elezione all’Eliseo di Francois Hollande, che legge come un segno di riscossa possibile sulla destra anche in Italia. Il Pdl individua nella sconfitta del presidente francese uscente Nicolas Sarkozy la spia di un cambio di equilibri in Europa.
Forse memore della poco edificante scena delle ‘risatine’ dell’ex inquilino dell’Eliseo con Angela Merkel, il partito di Berlusconi non si straccia le vesti per la sconfitta del presidente uscente. E propone una riflessione interna al Ppe tale da spostarne il baricentro da Francia e Germania. Arrivano da Riccardo Nencini, segretario del Partito socialista, i primi complimenti al ‘compagno Hollande’.
Entusiastici soprattutto i commenti dell’estrema sinistra. "La sinistra che difende l’Europa sociale, l’Europa dei diritti e del welfare, vince ovunque. La sinistra che sventola la bandiera del liberismo e del rigorismo viene travolta", esulta Nichi Vendola. Dal Pdci Oliviero Diliberto ribadisce che ‘la sinistra ottiene buoni risultati quando propone una via d’uscita basata sulla redistribuzione del reddito e sul sostegno dei consumi’.
Il leader del Pd Pier Luigi Bersani considera la vittoria di Hollande ‘una bella notizia per l’Europa, un passo determinante per invertire il ciclo disastroso dei governi delle destre e anche per sconfiggere questi venti populisti e regressivi che si fanno sentire in Europa’. Con questo esito, ‘si puó lavorare con piú forza e convinzione ad un cambio delle politiche europee’, aggiunge. E auspica che l’Italia colga ‘tutte le opportunità che verranno dalla nuova situazione politica: l’Italia ha tutto da guadagnare da un avanzamento della piattaforma progressisti europei che riesce anche a individuare obiettivi di crescita da affiancare a un rigore che se è cieco ci porta a una recessione indomabile’.
Per Antonio Di Pietro, ‘la vittoria di Hollande è un punto di svolta’. Secondo il leader dell’Idv, il risultato delle presidenziali francesi ‘puó rafforzare la dimensione politica e sociale dell’Ue che non deve piú rispondere alle logiche finanziarie degli speculatori e alle banche’.
Da Pier Ferdinando Casini arriva una lettura agrodolce della vittoria di Hollande. ‘Puó essere salutare per l’Europa. Ho piú dubbi che lo sia per i francesi", sostiene il leader dell’Udc che comunque legge nel voto francese ed in quello greco ‘la richiesta di un cambio forte all’Europa’.
A destra, se la vittoria di Hollande non desta entusiasmi, non ci si stracciano le vesti. Se il segretario del Pdl Angelino Alfano Augura al vincitore Hollande ‘buon lavoro a beneficio della Francia e dell’Europa’, caustico e’ Francesco Storace, secondo cui ‘Sarkozy ci ha rimesso… Le Pen’. Il coordinatore del Pdl Sandro Bondi spera che il successo di Hollande ‘apra uno spiraglio per correggere quegli accordi che contribuiscono a peggiorare la recessione economica in cui è avvolta l’Europa’.
‘Merkel e Sarkozy hanno disintegrato il Ppe’, sbotta. E Fabrizio Cicchitto auspica ‘una riflessione di fondo nel Ppe, finora anch’esso dominato come l’Unione Europea dalle posizioni tedesche. E’ tempo che il Pdl in quella sede si faccia sentire non soltanto in una chiave diplomatica ma per confronti di merito sugli aspetti programmatici’, conclude.
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