“Una misura a costo zero per sostenere la diffusione della lingua e della cultura italiana e poter così corrispondere alla sempre crescente domanda di Italia proveniente da tutto il mondo”. Così la senatrice Francesca Alderisi (FI) – eletta nella Circoscrizione Estero, ripartizione Nord e Centro America – che ha depositato un disegno di legge in Senato finalizzato all’inserimento della “promozione della lingua e della cultura italiana all’estero” tra le finalità cui lo Stato destina i fondi di propria competenza provenienti dalla quota dell’8 per mille del gettito IRPEF.
La proposta, spiega Alderisi, se verrà approvata “consentirà il finanziamento di progetti a sostegno dei centri di cultura italiana e delle scuole di italiano oltre confine impegnate nella promozione internazionale dell’Italia e del suo straordinario patrimonio artistico e culturale. Azione che appare essenziale se si considera che, come rilevano recenti dati, la nostra lingua è la quarta più studiata al mondo; vi si avvicinano ogni anno oltre due milioni di studenti in più di 115 Paesi, agevolando l’integrazione dei “nuovi cittadini”, aprendo prospettive professionali e riunendo i legami con gli italiani residenti all’estero”.
Inoltre, la senatrice ha voluto sottolineare come tale iniziativa “non abbia soltanto una valenza culturale, perché incoraggiare lo studio dell’italiano significa valorizzare l’immagine dell’Italia, degli italiani e del Sistema Italia. “Chi studia italiano compra italiano”, promuovere la lingua e la cultura italiane all’estero significa anche promuovere il Made in Italy, con le conseguenti notevoli ricadute di carattere economico per il nostro Paese e per le imprese italiane che portano i loro prodotti sui mercati internazionali”.
“Le sfide che la globalizzazione ci pone davanti”, conclude poi la sen. Alderisi, “hanno reso la promozione della lingua e della cultura italiane all’estero strategiche. Pertanto, è cruciale che vengano garantiti maggiori fondi per raggiungere un obiettivo di massima importanza per l’immagine del nostro Paese, per l’identità nazionale degli italiani che risiedono in Patria e di quelli che risiedono all’estero, per il futuro dell’Italia che si preannuncia tanto complesso quanto ricco di opportunità che non possono non essere colte”.