Primarie sì, primarie no? Ogni volta che Forza Italia fa flop alle elezioni, è sempre la stessa storia. “Ripartiamo dalla base”, dicono in tanti, “adesso primarie”: ma Silvio Berlusconi è sempre lì che comanda e di primarie proprio non ne vuol sentir parlare.
Il Cavaliere è rientrato a Roma questa mattina. Riunione a palazzo Grazioli con lo stato maggiore del partito. Sul tavolo, le riforme e il dopo-elezioni, con un partito che vive una grave crisi di identità e di leadership. Il summit a palazzo Grazioli rappresenta un prosieguo della discussione iniziata ieri sera ad Arcore dove l’ex capo del governo aveva incontrato vari big azzurri.
Durante l’incontro – cui prenderanno parte Brunetta, Romani, Verdini, fra gli altri – si parlerà dunque anche di ciò che sta accadendo all’interno del partito azzurro, dove non si placano le fibrillazioni interne a seguito delle diverse posizioni di chi sponsorizza, come Raffaele Fitto, le primarie a tutti i livelli e chi, invece – tra cui lo stesso Berlusconi – vorrebbe procedere con il rinnovamento della classe dirigente azzurra attraverso i congressi.
Intanto molti in Forza Italia sono convinti che il risultato elettorale delle Europee, che ha visto stravincere il Pd di Matteo Renzi, non significhi per forza che questa legislatura è destinata a durare fino al 2018, anzi. “Ha ragione il presidente Berlusconi che va ripetendo che il governo non durera’ piu’ di un anno, un anno e mezzo. La crisi persiste, il debito pubblico sale, la disoccupazione esplode, i conti non tornano e l’Europa ci boccia. In un contesto cosi’, con i danni che sta provocando, Renzi non potra’ durare a lungo. Il centrodestra – afferma Elvira Savino, deputata di Forza Italia – deve quindi farsi trovare pronto e unito per le prossime elezioni, per tornare al governo e far invertire la rotta al Paese mettendo in campo ricette liberali e riformiste". Magari, dopo avere trovato il proprio Renzi.
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