La scorsa domenica, Raffaele Fitto, europarlamentare di Forza Italia, ha pubblicato sul proprio blog una lettera aperta a Silvio Berlusconi. Una lettera con la quale, con coraggio, Fitto ha voluto dire al capo del proprio partito “stiamo sbagliando”, “rischiamo di perdere la nostra identità”, così non funziona, “troppo appiattiti su Renzi” e poco attenti al nostro elettorato e ai temi a cui gli elettori di centrodestra sono più sensibili.
"Non siamo contro le riforme", assicura Fitto nelle prime righe della lettera, ma, si precisa, il patto del Nazareno, pur avendo rappresentato "un’ottima iniziativa politica", ha subito poi una trasformazione radicale che rischia di fagocitare l’identità di Forza Italia. "Come per magia – scrive Fitto – settimana dopo settimana il quadro è cambiato fino ad essere capovolto: il sistema elettorale frutto di quell’accordo non c’è più, ed è destinato ad essere ulteriormente modificato, e in primo piano è apparsa una modifica costituzionale che tuttora fa molto discutere e non convince la gran parte dei nostri parlamentari".
L’ex presidente della Regione Puglia, rivolgendosi all’uomo di Arcore, pone degli importanti interrogativi: "Siamo sicuri che questo atteggiamento così passivo sia utile a te e alla nostra parte politica? Io ritengo che tutto questo sia sbagliato. E sono convinto che anche tu in fondo la pensi in questo modo".
In conclusione, Fitto chiarisce anche che è “sbagliato porre una sorta di questione di fiducia su di te ogni volta che qualcuno solleva una più che ragionevole questione di merito”. Ed è proprio nel merito che intende discutere l’azzurro.
La lettera di Fitto è stata ovviamente rilanciata da diversi siti web e dalle testate nazionali. E in rete si è riversata una pioggia di commenti: tantissimi i consensi nei confronti del giovane europarlamentare. Consensi che arrivano pubblicamente anche da parte di alcuni dei big del partito. Come nel caso di Renato Brunetta, per esempio, secondo il quale "Fitto pone delle questioni assolutamente legittime, dovremo fare una discussione libera". La riunione di martedì dovrà servire anche a questo.
Si fa sentire Daniele Capezzone: “La lettera aperta di Raffaele Fitto a Silvio Berlusconi mi pare carica di affetto e di lealtà, e soprattutto di ragionevolezza e di grande buon senso. Nessuno vuole ‘sabotare’ le riforme: semmai, le si vorrebbe migliorare, rendendole davvero adeguate alle attese degli italiani”.
Rocco Palese, deputato di Forza Italia, commenta: “Raffaele Fitto pone delle questioni legittime. È giusto fare le riforme, ma che siano le migliori riforme possibili, quelle che il Paese ci chiede da decenni, per modernizzare e snellire le nostre istituzioni e il loro funzionamento. Fitto pone delle questioni di merito, che vanno discusse con attenzione e in modo approfondito".
Per Eva Longo, senatrice azzurra, “non possiamo che condividere i contenuti della lettera aperta che Raffaele Fitto ha indirizzato al presidente Silvio Berlusconi", e secondo Renata Polverini “le preoccupazioni espresse da Fitto ieri e da Brunetta oggi, sono, in fondo, quelle che si sentono in Parlamento tra i colleghi deputati e senatori del centrodestra e non solo".
Giuseppe Galati, segretario della Commissione Bilancio della Camera e vice coordinatore regionale azzurro della Calabria: Fitto solleva argomenti importanti “e non è corretto considerare, come fanno alcuni” le sue “puntuali riflessioni” come “un reato di lesa maestà".
Insomma, nella sua battaglia, se così possiamo chiamarla, Fitto non è solo. Silvio sarà davvero capace di ascoltare, di analizzare con intelligenza le diverse posizioni e di farne poi una sintesi? C’è da augurarselo. Altrimenti…
Discussione su questo articolo