Si continua a discutere di referendum costituzionale in Italia. Il portabandiera di Forza Italia per quanto riguarda il no al referendum è senz’altro Renato Brunetta, capogruppo azzurro alla Camera, convinto che questa riforma “porta un uomo solo al comando, e in combinato disposto con l’Italicum consente ad un partito di minoranza di prendere tutto, senza gli adeguati pesi e contrappesi”. Per Brunetta “se vincono i ‘sì’ ci teniamo Renzi per i prossimi vent’anni. Ci teniamo il trasformismo, ci tentiamo i Verdini. Ci teniamo questo incredibile caos istituzione. Se vince il ‘sì’ è in pericolo la nostra democrazia”.
Renato Schifani, senatore Fi: “Dalle affermazioni di ieri di Renzi traspare chiaramente la paura di perdere il referendum. Il premier camuffa i pessimi contenuti della sua riforma costituzionale, che farebbero fare piu’ di un passo indietro al nostro Paese, e cerca di confondere l’elettorato di destra, quello moderato e liberale. Renzi però non si e’ accorto che la vittoria del No sara’ schiacciante, perche’ questi elettori hanno gia’ deciso da molto tempo quale schieramento appoggiare”.
Alfio Marchini ha detto che se resta l’Italicum vota no: “Ad oggi non si può non mettere insieme la riforma costituzionale e la riforma elettorale: se non si tocca la riforma elettorale non posso che votare no”. “Renzi ha un’intelligenza sufficiente per comprendere che piuttosto che fare un plebiscito sulla sua persona – continua Marchini parlando a Radio Capital – “potrebbe mettere in campo uno strumento elettorale più idoneo a governare il Paese. Credo sia quella la strada da percorrere”.
Il deputato Alfredo D’Attorre, dell’esecutivo nazionale di Sinistra Italiana, parlando con i giornalisti a margine di una iniziativa sul referendum a Vibo Valentia, ha detto: “A Vibo Valentia abbiamo tenuto assieme all’Anpi una bella e partecipata manifestazione per il No al referendum. Siamo fiduciosi dei segnali che stiamo ricevendo dalla Calabria e dal Sud, da cui verra’ una spinta molto forte per il No e per il cambiamento”.
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