"Ad Angelino dico: niente scelte lepeniste, abbiamo riavviato un dialogo con la Lega su alcuni punti concreti, come i due, dei sei, referendum leghisti che Forza Italia ha inteso firmare e sostenere. Abbiamo dato il via a quella ricostruzione di una piattaforma programmatica comune del centro-destra aperta a tutte quelle forze politiche e sociali che si riconoscano in uno schieramento alternativo alla sinistra". Cosi’ Paolo Romani, presidente del Gruppo Forza Italia al Senato.
"Ripartiamo, dunque, da quelle basi comuni che ci hanno sempre caratterizzato come centrodestra e che – aggiunge -, nonostante la frammentazione con la quale ci siamo presentati alle elezioni, l’elettorato ha riconosciuto e sostenuto, certificando il ritorno ad un sistema bipolare ed affermando che alla protesta vanno date risposte e non urla, soluzioni e non insulti. Ma gli schieramenti non si fanno per somma algebrica: solo rifondando su basi solide e rinnovando le idee e le soluzioni, e non solo le persone, possiamo pensare di dare vita ad una nuova coalizione. Concentriamoci su un progetto, la politica deve ricominciare a costruire una visione del Paese, non a caso il voto di queste europee puo’ essere letto come un voto alla politica, la buona politica, contro la protesta fine a se’ stessa. Oggi i problemi delle famiglie sono concreti: troppe tasse, basso potere d’acquisto, scarsi servizi, nessuna speranza per i figli. Le imprese pagano fino in fondo la scarsa propensione al consumo, l’impossibilita’ dell’accesso al credito, la pressione fiscale e contributiva sul lavoro, la scarsa fiducia nel futuro del Paese".
Ma, avverte Romani, "attenzione a replicare al rinnovamento ed alle soluzioni concrete con logiche vecchie di forza e potere, la partecipazione della gente non la ritroviamo sfruttando il loro voto, ma dando loro le risposte che quel voto si aspetta, cambiando l’Italia per loro e per i loro figli. Si’ alle primarie, in una logica di coalizione per la scelta dei candidati ai ruoli istituzionali, ma dobbiamo soprattutto costruire un progetto di partito serio, rinnovato che parta dalla base che si e’ impegnata in questa recentissima campagna elettorale. Un partito aperto che celebri i congressi, che sia in grado di ampliare il consenso e che sia presente in modo capillare sul territorio in sinergia con le migliaia di eletti nelle istituzioni locali, con i tantissimi club gia’ presenti e le migliaia di dirigenti di partito che da anni si impegnano in politica nel nome di Silvio Berlusconi.
Da un lato quindi apertura sui contenuti a una larga coalizione di centro-destra che investa tutti i soggetti politici e sociali, dall’altro una ricostruzione del nostro partito partendo dalla base. A quel punto potremo fare i conti in un partito che dovra’ come punto di arrivo concludere il percorso in un congresso nazionale che ratifichi gli incarichi e le cariche secondo metodi democratici che investono tutte le fasce dei dirigenti del nostro partito. Ripartiamo dalla base, dal partito, dalle nuove comunita’ dei club, dal territorio. Ben vengano tutti coloro che si riconoscano in un grande progetto di centro-destra che – conclude – partecipi a pieno titolo alle prossime competizioni elettorali contro la sinistra del socialismo europeo, in un Paese che sta superando la sbornia della protesta fine a se’ stessa".
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