Silvio Berlusconi ha nominato una commissione con il compito di “approfondire il tema della legge elettorale e di svolgere le diverse fasi della trattativa parlamentare e politica sull’argomento, attuando le linee guida indicate dallo stesso presidente Berlusconi”. Lo ha annunciato Forza Italia, spiegando che “la commissione è costituita dai parlamentari Renato Brunetta, Paolo , Gregorio Fontana, Niccolò Ghedini, Lucio Malan, Roberto Occhiuto e Andrea Orsini”.
“L’obbiettivo di Forza Italia – sottolinea palazzo Grazioli – è una legge elettorale che garantisca la piena corrispondenza fra maggioranza degli elettori e maggioranza degli eletti, in modo da assicurare la massima rappresentatività al nuovo Parlamento, che dovrà svolgere anche una funzione costituente. Nell’attuale scenario tripolare ogni correttivo maggioritario approfondirebbe il distacco fra eletti ed elettori, e indebolirebbe la democrazia”. E “su questi temi Forza Italia ricercherà le più ampie convergenze possibili, sia all’interno del centro destra che con tutte le forze dello schieramento politico”.
Intanto da Forza Italia arriva una risposta al leader leghista Matteo Salvini, che nelle scorse ore è tornato ad attaccare Berlusconi dandogli dell’inciucione. “E’ troppo comodo e soprattutto ipocrita, come fa Matteo Salvini, sparare ogni giorno a zero contro Silvio Berlusconi – dichiara il forzista Simone Furlan – affermando che l’alleanza a livello nazionale nel centrodestra non si farà mentre a livello locale, dove la Lega non vincerebbe neppure nel piu’ piccolo Comune di periferia, la stessa alleanza si puo’ invece mettere in campo.
Forse Salvini – prosegue l’azzurro – dovrebbe chiedere scusa per come la Lega ha amministrato Padova, portandola nel Medioevo. Se poi e’ cosi’ convinto di farcela, continui pure a fare il duro e corra da solo: in ogni caso ha gia’ verificato che senza FI non governa da nessuna parte. E’ tempo di riportare i moderati alla guida del Paese e offrire una politica seria, che sappia dare risposte, a quella societa’ civile che si e’ rifugiata nel non voto. Solo Berlusconi puo’ interpretare questa politica, partendo proprio da quei territori, come il Veneto, a trazione leghista”.
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