Non c’è pace per Forza Italia, che vive da settimane un periodo nero. E’ sempre più dura la battaglia tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto, leader dei dissidenti azzurri. In Puglia si dimettono i coordinatori forzisti, che considerano un errore il commissariamento del partito a livello regionale, e dicono chiaro: “noi stiamo con Fitto”.
Fitto che da parte sua commenta: l’aver commissariato Fi in Puglia "non e’ un atto di forza ma di debolezza". "La Puglia e’ la regione che ha assicurato maggior consenso a Forza Italia negli ultimi anni, mi sembrava giusto intervenire contro…".
A Repubblica TV l’europarlamentare spiega: “resto in Forza Italia e continuo la mia battaglia all’interno del partito. A partire dalle ore 16, sabato a Roma, all’Auditorium Massimo, ci sara’ la manifestazione all’Eur. Poi il 27-28 febbraio saro’ in Veneto, con una manifestazione il 28 mattina a Padova. Il 6 marzo in Calabria, il 7 in Campania, il 14 in Piemonte. Insomma un giro d’Italia…".
Secondo Fitto “siamo in una situazione un po’ paradossale, quello che abbiamo detto per un anno su quanto fosse sbagliato il patto del Nazareno diventa il pretesto per cui nel partito ce la si prende con chi ha avuto ragione. Incredibilmente nel nostro partito aver avuto ragione viene considerato il principale torto. Ora che abbiamo avuto ragione, parte un tentativo di epurazione, che non portera’ a nulla, noi vogliamo condurre la nostra battaglia all’interno di Forza Italia. Va applicato lo statuto del partito, serve piu’ partecipazione per dare una prospettiva futura a Forza Italia".
Serve, insomma, una "legittimazione dal basso", come avviene grazie alle primarie "che terrorizzano il partito"; servono "gruppi dirigenti legittimati". Raffaele Fitto ribadisce la sua linea. Nessuna intenzione di fondare un suo partito, affatto. Piuttosto vuole "ricostruire" dall’interno Forza Italia "dove la confusione regna sovrana" e che "da troppo tempo non parla piu’ di cose concrete e non parla piu’ ai cittadini". "E’ l’idea e la visione verticistica del partito, con la logica delle nomine dall’alto che critichiamo, rivendichiamo un percorso democratico visto che il nostro partito si sta trasformando da partito liberale di massa a partito poco liberale che perde la massa".
Sulla Libia e l’emergenza sbarchi di migranti "il governo deve assumere decisioni forti ed evitare che si prendano decisioni la domenica che poi lunedi’ diventano l’opposto".. "Per il nostro governo – sottolinea – lo scorso fine settimana siamo scesi in guerra per le dichiarazioni dei ministri e il lunedi’ siamo rientrati". C’e’ invece, conclude l’esponente di Forza Italia, "la necessita’ di intervenire in modo netto, deciso e chiaro".
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