Antonio Tajani, leader di Forza Italia, fa il punto sulla situazione del partito: “L’obiettivo che abbiamo – dice in conferenza stampa – è quello di superare il 10% alle prossime elezioni europee, e l’obiettivo per le prossime elezioni politiche è quello di arrivare a quota 20%”.
Tajani, che è vicepremier e ministro degli Esteri, si dice “molto ottimista da questo punto di vista, perché vedo qual è il clima che si respira nel nostro paese: c’è voglia di una forza seria, credibile, affidabile e responsabile”.
In attesa del congresso nazionale, confermato per il 23-24 febbraio, con vista sulle Europee, Tajani spiega: “Noi siamo il partito popolare europeo in Italia. Il voto utile per contare in Europa è soltanto quello dato a Forza Italia, il partito popolare europeo sarà sempre l’asse portante della nostra unione. Noi siamo cattolici, riformisti, garantisti sempre con tutti, non a corrente alternata”.
“Siamo europeisti e atlantisti, quando diciamo che non possiamo fare alleanze con chi atlantista ed europeista non è lo diciamo perché rispondiamo ai valori che ispirano la nostra azione politica”.
Il segretario nazionale spiega inoltre come il tema delle candidature dei leader sia “prematuro, finché non ci sarà il congresso nazionale non possiamo prendere alcun impegno come Forza Italia. Ritengo che debba essere una presa di posizione congiunta per dare più forza al centrodestra, bisogna riflettere bene perché il rischio è che si possa prestare meno impegno nell’attività di governo. È una decisione comune che dovremmo valutare con Giorgia Meloni e Matteo Salvini”.
Tajani assicura: “Siamo disponibili ad aprirci a tutti coloro che si ispirano al popolarismo europeo, a partire da Noi con l’Italia e l’Udc: incontriamoci, vediamoci. Le nostre liste sono aperte, ovviamente deve essere un accordo politico. È ovvio che non possiamo rinunciare al nome di Berlusconi nel nostro simbolo, dove c’è già la bandiera del partito popolare europeo, che è un chiaro segno affinché possano aderire tutti coloro che si riconoscono nel popolarismo europeo, penso a sindaci di aree popolari come quello di Fiumicino, Mario Baccini, o a movimenti civici”.