Se il bonus Irpef non smuove il commercio, riesce pero’ a ravvivare lo scontro politico, con Forza Italia e Lega pronte a cogliere l’occasione per criticare quella che viene definita la "mancia elettorale" di Renzi. Nel primo mese di pieno godimento del bonus di 80 euro, incassato a fine maggio, il commercio continua infatti a dare segnali di sofferenza. E tanto basta alla Lega, con il suo capogruppo alla Camera, Massimiliano Fedriga, per gridare allo scandalo politico: "I dati Istat – spiega – confermano che gli 80 euro di Renzi si sono dimostrati esclusivamente una manovra elettorale. Il presidente del consiglio ha utilizzato i soldi pubblici per fare campagna elettorale al Pd". Secondo l’esponente leghista, insomma, si tratta di "una mancetta pre-elettorale che poi viene restituita con interessi usurai allo Stato (per il pagamento di Tari e Tasi) senza che abbia favorito per nulla i consumi".
Piu’ sfumato (in linea con il diktat di non belligeranza giunto da Arcore), ma senza fare sconti, il commento che giunge dagli azzurri. Il presidente della Commissione Finanze di Montecitorio, Daniele Capezzone, non cita infatti direttamente gli 80 euro ma – "con rammarico" – osserva come le politiche economiche del governo siano state finora sbagliate. "Il Governo Renzi – osserva – minimizza la situazione economica, prende la situazione sotto gamba, ha perso tempo con la riforma istituzionale rinviando alle calende greche le riforme economiche, e ora spera in un ‘mal comune, mezzo gaudio’ europeo".
A tirare in ballo gli 80 euro ci pensa l’altro azzurro Vincenzo Gibiino – anche lui "con rammarico e consapevolezza" – puntando il dito contro "i proclami, le illusioni e le inutili iniziative promozionali del premier: l’Istat – sottolinea – fotografa una situazione drammatica, che ci riporta ad un’Italia che ha bisogno di interventi strutturali e non di aspirine elettorali come gli 80 euro".
A difendere l’operato del premier e del governo ci pensa Marina Sereni, vicepresidente Pd della Camera: "I detrattori del Governo Renzi non perdono occasione per polemiche strumentali del tutto oziose. Il bonus di 80 euro per le famiglie con redditi medio bassi – spiega – non poteva certo, da solo e in soli tre mesi, risolvere la crisi e invertire radicalmente il trend dei consumi". Per quello, ricorda, concorrera’ anche "il nutrito pacchetto di riforme" che gia’ da domani vedra’ la luce.
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