Domani, mercoledì 4 aprile, inizieranno le consultazioni al Quirinale, alla ricerca di un governo possibile. Le diverse forze politiche finora non hanno dimostrato di aver saputo raggiungere un’intesa. La partita la stanno giocando soprattutto Matteo Salvini e Luigi Di Maio, con Silvio Berlusconi osservatore interessato e il Pd che sembra ormai essere stato tagliato fuori da tutto.
Il leader di Forza Italia, si sa, “non vuole il voto anticipato”. A confermarlo, intervistato da Repubblica, è Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, che però aggiunge: “Ma il prossimo anno ci sono le Europee…”.
Tajani, sempre più in vista e sempre più presente nel dibattito politico italiano, è d’accordo con l’uomo di Arcore: “Bisogna dare all’Italia un governo, non tornare a votare. Anche questo significa riavvicinare la politica agli italiani. Gli elettori hanno chiesto risposte su alcuni problemi chiarissimi: contrasto all’immigrazione irregolare, occupazione soprattutto giovanile e riduzione della pressione fiscale, sicurezza e lotta al terrorismo, che non va sottovalutata”.
Dunque, “mi auguro che non si torni alle urne”, anche “per non sprecare soldi degli italiani”. E comunque “la sfida sui costi della politica dev’essere lanciata anche da Forza Italia. Nel 2014 ho rinunciato alla buonuscita di mezzo milione di euro come commissario europeo. Era un momentaccio, mi è sembrato doveroso. Ogni mese riconsegno 1400 euro di indennità di rappresentanza. Ho ridotto di due terzi le spese della presidenza e il mio gabinetto ha tagliato il 20 per cento di componenti. Per dire che la comprensione dei problemi e dei bisogni dei cittadini non è esclusiva di un solo partito”.
Tajani farà parte della delegazione di Forza Italia che verrà ricevuta al Quirinale: “Si parte dalla base che hanno scelto gli italiani il 4 marzo. La forza di maggioranza relativa è la coalizione di centrodestra. Le elezioni le abbiamo vinte noi, non i 5 Stelle”.
Negli ultimi tempi si fa il nome di Tajani come possibile futuro coordinatore di Forza Italia: “Sono a disposizione del mio partito”, dice lui. Per poi proseguire: “Forza Italia è Berlusconi e senza Forza Italia non si fa alcun governo. Rappresentiamo il 14 percento degli elettori, abbiamo 170 parlamentari e siamo il primo gruppo del centrodestra al Senato”, “quattro milioni e mezzo di italiani hanno votato un simbolo con scritto Berlusconi presidente. Perciò parlare con noi senza coinvolgere Berlusconi è un periodo ipotetico dell’irrealtà”.
Luigi Di Maio però tira dritto, punta alla poltrona più alta di palazzo Chigi. E’ possibile un esecutivo con Di Maio premier? “Non esiste”, replica netto Tajani, “il primo partito ha avuto un riconoscimento quando abbiamo votato un suo rappresentante per la presidenza della Camera. Non a caso la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato, è andata a chi ha vinto le elezioni, il centrodestra. Anche Palazzo Chigi tocca a noi”.
Antonio Tajani conferma quanto altri big azzurri hanno detto nei giorni scorsi: “Proporremo Matteo Salvini premier, il leader del partito che ha preso più voti all’interno della coalizione. Ma non credo che il segretario della Lega voglia rinunciare al patto con Forza Italia tradendo l’elettorato. Tutti i suoi parlamentari sono eletti anche con i nostri voti, hanno un vincolo ed escludo che Salvini pensi a un esecutivo tenendoci fuori”.