Sì, vabbè, l’ultima uscita di Silvio Berlusconi fa cadere le braccia. Il partito della gnocca, ‘Forza Gnocca‘, è l’ennesima battuta del Cavaliere, che però non fa ridere nessuno, nè a destra nè a sinistra. E che abbia fatto il giro del mondo nelle varie traduzioni è a dir poco desolante. Chi vuole ancora bene al Berlusca e capisce la sua esasperazione, cerca di attutire il colpo. Lanciandosi sul web in previsioni tra l’ironia e la satira più pungente. Ma sì, dai, perchè no? Non si dice forse che tira più un pelo di gnocca che una fila di buoi? Non abbiamo già visto entrare in Parlamento Cicciolina, che durante la campagna elettorale andava alle conferenze stampa tirando fuori le tette, per conquistare spazio sui giornali? Certo, ci sarebbe da leggere il programma del partito: più pilu per tutti? Il copyright è di Cetto La Qualunque: bisognerebbe inserirlo fra i candidati, se no quello sarebbe capace di montare un casino che non finisce più.
Forza Gnocca sarebbe il partito della topa, la forza politica vicino agli uomini e alle donne, un movimento di persone stanche del conformismo, di quelli vestiti tutti uguali, del nodo alla cravatta fatto a modino… Forza Gnocca, e passa la paura.
Il Berlusca, un po’ come tanti altri della sua età, non tutti, con il passare del tempo si sente sempre più in diritto di dire ciò che vuole. "Quando sarò vecchio dirò che tutti i libri non servono a niente", canta Jovanotti in un suo recente successo. 75 anni sono un bel traguardo; a quell’età o ci si rimbambisce, o ci si sente onnipotenti. Berlusconi, con la vita che ha fatto, con le sue macroscopiche risorse economiche, dopo essere riuscito a vincere sempre, reagisce agli attacchi dei benpensanti e alle trappole dei giornalisti che lo provocano di continuo mettendo sul piatto con grande evidenza proprio la sua sete di libertà. "E’ tutto mio", dice il Berlusconi cantato da Benigni. Tanti mi vogliono, tanti mi votano, c’è chi mi odia ma lo posso sopportare: perchè non pensare a un ‘Forza Gnocca’? Che poi, come giustamente ha ricordato il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, il nome se l’è inventato la sinistra, per ridicolizzare e disprezzare le donne che lavorano nell’ambito del centrodestra, come se avere un leader a cui piacciono le donne fosse un crimine; come se indossare minigonna e tacchi a spillo fosse sinonimo, sempre e comunque, di donna piaciona e senza cervello. E non è così: l’eleganza, la femminilità, persino la sensualità, nulla tolgono all’intelligenza di una donna, che se c’è c’è, altrimenti non si può comprare al mercato come fosse una mela.
Forza Gnocca: è una battuta fatta col sorriso sulle labbra, da un premier che ormai sa di passato. Per ciò che riguarda il futuro del PdL, Angelino Alfano è in prima linea: ispira fiducia, il segretario. Vedremo. Certo è che è proprio lui, Angelino, a rappresentare meglio di ogni altro, più di ogni altra cosa, la porta d’ingresso nell’era del dopo-Berlusconi.
Forza Gnocca? Perchè no.
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