E’ stata modificata la norma introdotta con la manovra dello scorso anno sul modello Portogallo, che prevedeva, per un periodo di cinque anni, una flat tax per i pensionati che dall’estero si trasferiscono in Italia. Ora, grazie all’interessamento del MAIE e all’emendamento a prima firma di Laura Cavandoli (Lega) i cinque anni diventano nove.
Dunque per nove anni Irpef al 7% per i pensionati che dall’estero decidono di tornare in Italia trasferendosi in una piccola cittadina del Mezzogiorno con meno di 20.000 abitanti. Gli sconti di tasse valgono sia per i pensionati italiani espatriati, che per quelli di altre nazionalità. Un solo paletto: la residenza all’estero deve risultare da almeno 5 anni.
La misura è stata voluta per portare maggiori introiti tributari, che nelle intenzioni del governo serviranno a finanziare le università del Mezzogiorno.
“Abbiamo lavorato duramente in Parlamento e nel governo affinchè la norma contenuta nell’ambito del decreto Crescita risultasse ancora più attrattiva, per i pensionati stranieri ma soprattutto per quelli italiani, che dall’estero potrebbero essere tentati, per convenienza, di rientrare nello Stivale”, commenta l’On. Mario Borghese, vicepresidente MAIE.
Secondo fonti affidabili, Merlo avrebbe concordato con Salvini la richiesta di portare da 5 a 9 anni il periodo di imposta agevolata.
“Come Movimento Associativo Italiani all’Estero continuiamo a mettere l’accento sulle questioni che interessano più da vicino gli italiani nel mondo, dando il nostro contributo – conclude Borghese – affinchè i temi cari ai nostri connazionali non vengano mai dimenticati”.