Italia colpita al cuore da un fortissimo terremoto di magnitudo 6.9 che si è avvertito nella notte scorsa che ha colpito Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche. Sono almeno 63, finora, incrociando i dati ufficiali con quanto hanno constato gli inviati dell’ANSA sul posto, le vittime del terremoto. In particolare, i morti ad Amatrice (Rieti) sono almeno 35: le salme sono state depositate in due cortili. Altri 11 morti si sono avuti ad Accumoli, sempre nel reatino. Sono invece 17, ultimo dato aggiornato, le vittime portate nell’ospedale di Ascoli Piceno. Fra di loro, oltre alle persone morte ad Arquata e Pescara del Tronto, ci sarebbe anche una bimba di Amatrice estratta viva dalle macerie ma deceduta in ospedale.
Una lunga scossa di terremoto e’ stata chiaramente avvertita a Roma, ma anche in Umbria e nelle Marche, poco dopo le 3:30. Il capo del Dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio ha convocato il Comitato operativo dopo la scossa di terremoto di magnitudo 6 registrata stanotte in provincia di Rieti.
E’ stato avvertito anche a Napoli il forte sisma. Secondo quanto conferma la centrale operativa dei Vigili del Fuoco, diversi cittadini hanno telefonato spaventati per capire dove fosse l’epicentro. I vigili sottolineano che nessun danno si e’ registrato a persone o edifici e che, come da protocollo, due unita’ operative sono partite per supporto dei colleghi nei territori colpiti dal terremoto. Probabile l’invio di altri mezzi e uomini.
Annullati tutti gli appuntamenti esterni previsti del presidente del Consiglio che domani doveva essere a Parigi per una riunione dei socialisti europei con il presidente francese Hollande. “Nessuno sarà lasciato solo”, assicura il premier.
I DETTAGLI Un forte terremoto ha colpito nella notte l’Italia centrale provocando morti e feriti. Una scossa di magnitudo 6.0 e’ stata registrata alle 3:36 con epicentro vicino Accumoli, in provincia di Rieti, e con epicentro a soli 4 chilometri di profondita’. Una seconda scossa di magnitudo 5.4 e’ stata registrata alle 4:33 con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata) ed ipocentro a 8,7 chilometri di profondita’. Crolli sono segnalati ad Arquata del Tronto dove sono state accertati due morti. Vittime sono segnalate anche ad Accumoli dove c’e’ almeno un morto e una famiglia di quattro persone – due bambini piccoli e i loro genitori – e’ sotto le macerie e non da’ segni di vita secondo quanto testimonia il sindaco Stefano Petrucci. Morti anche ad Amatrice dove ci sono molti crolli. Il sisma ha raso al suolo la frazione di Pescara del Tronto (Ascoli Piceno) e si teme che fra le macerie possano esserci vittime. Sul posto sono al lavoro i Vigili del fuoco, il 118 e la Protezione civile. Arquata del Tronto, il borgo e’ uno dei centri che ha riportato maggiori danni nelle Marche. Altri danni e persone coinvolte in almeno quattro comuni, tre in provincia di Rieti e uno in provincia di Ascoli Piceno. E’ ”alto” e viene aggiornato di ora in ora il numero dei cittadini che nelle Marche sono sfollati per il crollo o i gravi danni subiti dalle loro abitazioni a causa del terremoto. Il sisma e’ stato avvertito particolarmente in quattro regioni: Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche che appare la piu’ colpita. La Protezione civile e’ in contatto con tutti i territori colpiti, come ad Amatrice, dove sono in arrivo i mezzi speciali, ha reso noto Palazzo Chigi che fa sapere che sono attivi i seguenti numeri: 840840 del contact center della Protezione civile; 803555 della Sala operativa della Protezione civile Lazio.
Sisma: 14 salme in ospedale Ascoli, altre 3 in arrivo Nell’obitorio dell’ospedale di Ascoli Piceno sono state composte 14 salme di altrettante persone uccise dal terremoto. Altre tre salme stanno per essere trasferite nel nosocomio. Tredici delle 14 vittime sarebbero marchigiane, la 14ma e’ la bimba di Amatrice.
Sono decine le repliche, alcune delle quali forti, che hanno seguito il terremoto di magnitudo 6.0 avvenuto alle 3:36 di oggi tra i Comuni di Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), in una delle zone italiane a sismicita’ elevata. La situazione e’ in piena evoluzione, dicono dalla Sala Sismica gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e al momento e’ impossibile prevedere come la situazione potra’ evolversi. Le scosse piu’ violente, di magnitudo pari o superiore a 3, sono avvenute nelle prime tre ore dal terremoto principale. La terra ha tremato piu’ forte nella zona di Norcia (Perugia), prima con una scossa magnitudo di 5.4 avvenuta alle 4:33, preceduta appena un minuto prima, alle 4:32, da una scossa di magnitudo 5.1.
Nella notte e nelle prime ore del mattino si sono registrate anche cinque terremoti di magnitudo superiore a 4. La prima e’ avvenuta a Rieti alle 3:56, ossia 20 minuti dopo la scossa principale. Sempre nella zona di Rieti c’e’ stata una scossa di magnitudo 4.0 alle 5:08, seguita da una di magnitudo 4.2 alle 5:40. Nell’area di Perugia si e’ registrata una replica di magnitudo 4.1 alle 4:49, seguita da una di magnitudo 4.3 alle 6:06.
Proseguono intanto a decine anche le scosse di magnitudo inferiore, compresa fra magnitudo 2 e 3, e in linea di massima l’intensita’ delle repliche si va riducendo. Nonostante questo, secondo i sismologi dell’Ingv l’andamento della situazione e’ "imprevedibile", al momento e’ cioe’ impossibile escludere scosse confrontabili a quella principale.
"L’andamento della magnitudo e’ andato calando nelle repliche osservate finora, ma e’ presto per trarre conclusioni", ha rilevato il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv. "Al momento non si possono escludere scosse confrontabili alla principale perche’ siamo ancora nelle prime ore di una situazione in evoluzione, il cui andamento e’ imprevedibile", ha rilevato un altro sismologo dell’Ingv, Andrea Tertulliani. Potra’ dire qualcosa in piu’ l’analisi delle repliche, soprattutto quella della loro distribuzione. Sembrano infatti circondare la zona dell’epicentro.
"La scossa principale – ha aggiunto Amato – e’ al centro delle distribuzione delle repliche alle due estremita’ della faglia. Nell’arco delle prime 2-3 ore le piu’ forti si sono concentrate ai bordi della zona colpita, in un raggio di 30 chilometri. "Stiamo valutando – ha concluso – se questi dati possano essere un indizio per capire come potra’ evolvere la situazione".
PARAGONABILE A QUELLO DE L’AQUILA "La coincidenza di orario, 3 e 32 all’Aquila e 3 e 36 stanotte, e’ incredibile, terrificante. Come all’Aquila un terremoto in piena notte, a tradimento. C’e’ solo da piangere". Cosi’ il caporedattore del quotidiano d’Abruzzo ‘Il Centro’, Giustino Parisse, che sta seguendo le drammatiche fasi dei soccorsi ad Amatrice, uno dei paesi piu’ colpiti dal sisma di questa notte. Parisse e’ stato segnato duramente dal terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009 nel corso del quale, nella frazione di Onna, ha perso due figli e il padre. "E’ un film gia’ visto, rivedo tutto quanto successo all’Aquila – continua – c’e’ gente che piange, gente in pigiama, in mutande in mezzo alla strada". Parisse parla di "tragedia totale" ed esprime "tanta rabbia perche’ non e’ possibile che crolli un ospedale". Spiega di aver avuto paura della forte scossa sentita "fortissimo" all’Aquila nonostante viva in una casa in cemento armato. "Purtroppo, queste cose si ripeteranno. Credo che all’Aquila – dice ancora Parisse – si stia sottovalutando tutto, si sta pensando a rattoppare le case piu’ che pensare seriamente al prossimo terremoto". "I terremoti non ci saranno ogni 300 anni ma molto prima", conclude il giornalista.
APPELLI SUI SOCIAL "Ho amici sotto le macerie…non riesco a chiamare i soccorsi, se qualcuno puo’ mi aiuti ad allertare…ho amici sotto le macerie ad Illica", frazione di Accumuli. E’ uno dei tanti appelli pubblicati su Twitter dove imperversano le richieste di aiuto e le immagini del devastante Terremoto che ha colpito il reatino.
DUE TENDOPOLO A PESCARA ARQUATA TRONTO ”Due le tendopoli che verranno allestite a Pescara e Arquata del Tronto, per accogliere gli sfollati del terremoto: la prima con una trentina di tende, la seconda con 15-20 tende”. Lo ha detto il capo della Protezione civile regionale delle Marche Cesare Spuri, che sta coordinando i soccorsi sul posto. Altre persone rimaste senza casa, come a Montefortino, saranno invece sistemate in strutture fisse, come le palestre. Nell’Ascolano stanno arrivando mezzi e uomini della Colonna mobile della Protezione civile regionale, con tende, cucine da campo, gruppi elettrogeni. Pasti caldi vengono gia’ distribuiti a tutti i senza tetto, mentre si scava ancora fra le macerie alla ricerca per rintracciare i dispersi.
BIMBA MORTA Dormiva nel suo lettino nella casa delle vacanze ad Arauqata del Tronto, ma il terremoto l’ha portata via. Marisol Piermarini aveva solo 18 mesi. E’ morta stanotte nel crollo della casa dove si trovava insieme al papa’ Massimiliano e alla mamma Martina Turco, una giovane abruzzese scampata al terremoto dell’Aquila, la sua citta’, nel 2009. La donna aveva deciso di trasferirsi ad Ascoli dopo quella terribile esperienza, ma un altro terremoto le ha strappato la figlioletta. Martina e’ ricoverata all’ospedale regionale Torrette di Ancona, dove e’ stata sottoposta a esami diagnostici approfonditi per scongiurare gravi conseguenze per essere rimasta a lungo sepolta sotto le macerie. Il compagno Massimiliano e’ ricoverato all’ospedale Mazzoni di Ascoli per le ferite riportate in varie parti del corpo, ma non e’ in pericolo di vita. In una stanza del nosocomio e’ stato composto il corpicino di Marisol ed e’ gia’ iniziato il viavai dei familiari e dei parenti, sconvolti per la perdita. Su tutti il nonno ascolano Massimo Piermarini: e’ stato lui la notte scorsa tra i primi a raggiungere l’abitazione di Arquata. "Non volevano farmi passare perche’ era tutto pericolante, ma io ho detto che non me ne importava niente, che dovevo andare a cercarli: purtroppo per la bambina non c’e’ stato nulla da fare" ha raccontato, disperato.
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