Tanto tuono’ che piovve. Speranza targata Ferrari che dovrebbe/potrebbe, previsioni meteo alla mano, tramutarsi in realta’ sulla pista di Interlagos dove domenica prossima si scrivera’ l’ultimo capitolo del campionato di Formula 1 2012. Un Mondiale che vede ancora in lotta, separati da 13 punti, il leader della classifica piloti, l’alfiere della Red Bull, Sebastian Vettel e il rivale della scuderia di Maranello, Fernando Alonso, che quest’anno ha dimostrato di trovarsi molto a suo agio sul bagnato dove il gap tra la F2012 e la RB8 si riduce praticamente a zero.
Sotto la pioggia la Ferrari di Alonso ha dato il meglio di sè come successo nel secondo Gran Premio della stagione in Malesia, dove il pilota spagnolo vinse contro ogni pronostico conquistando a sorpresa anche il comando provvisorio del Mondiale. Precedente che fa ben sperare i tifosi della Ferrari in vista del Gp del Brasile che soprattutto per quanto riguarda la gara dovrebbe vedere dominare la pioggia, una ulteriore variabile in un week-end in cui la Rossa puo’ solo guadagnare, mentre la Red Bull ha tutto da perdere.
‘Sappiamo che sara’ difficile per noi ma abbiamo fiducia – ha detto Alonso – Dobbiamo fare il massimo possibile, concentrandoci su noi stessi e senza commettere errori, e poi vedremo che cosa avra’ fatto Vettel. E’ stato un campionato con alti e bassi per tutti ma ora noi dobbiamo soltanto essere perfetti. Credo comunque che noi potremo dormire meglio dei nostri avversari: abbiamo tanto da guadagnare e poco da perdere e per loro e’ l’opposto. Nel 2010 eravamo in condizione inversa, allora speriamo che anche l’esito premi chi alla vigilia sta dietro in classifica. Non penso che la pista possa essere decisiva: abbiamo visto che la Red Bull e’ forte su qualsiasi tipo di tracciato quindi anche ad Interlagos. Pero’ la Formula 1 e’ strana e tutto puo’ sempre accadere: l’importante e’ non farsi trovare impreparati’.
E oltre alla pioggia a turbare i sonni di Vettel potrebbero essere anche le parole del patron della Formula 1 Bernie Ecclestone, secondo cui il campione del mondo tedesco ‘manca ancora di carisma’ per insediarsi tra le leggende della storia del Circus. ‘Lui – ha aggiunto Ecclestone – puo’ raggiungere questa elite, ma gli manca ancora qualcosa. Ragazzi con Hunt, Rindt, Lauda, Senna erano personaggi’, mentre ora la crescita dei piloti e’ piu’ difficile perche’ ‘sono troppo coccolati dai team e condizionati dalla Fia. Non possono nemmeno mostrare le emozioni’.
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