Roberto Formigoni, condannato ieri in via definitiva dalla Cassazione a 5 anni e 10 mesi di carcere per corruzione nell’ambito del caso Maugeri, è entrato nel carcere di Bollate (Milano) per scontare la condanna intorno alle 10.30 di questa mattina.
Poco dopo per lui sono iniziate le procedure di ingresso e detenzione. L’ex governatore della Lombardia alle prese con le formalita’ di ogni nuovo detenuto. Prima la ricezione all’Ufficio Matricola, poi la perquisizione ai suoi effetti personali (che saranno custoditi), una visita medica generale e i colloqui con gli educatori.
Non è ancora noto in quale parte della struttura carceraria Formigoni verra’ sistemato. Il carcere di Bollate e’ uno dei piu’ moderni d’Italia ed e’ lo storico capofila di svariati progetti per il recupero dei detenuti.
La difesa di Roberto Formigoni, intanto, ha depositato una istanza per chiedere la detenzione domiciliare per l’ex governatore lombardo. La richiesta e’ stata presentata dall’avvocato Mario Brusa, storico difensore di Formigoni, al sostituto procuratore generale di Milano Antonio Lamamma.
Oltre che per ragioni di eta’, la difesa chiede che l’ex presidente della Regione Lombardia sconti la sua pena ai domiciliari perché la cosiddetta legge spazza-corrotti non puo’ essere applicata retroattivamente. La legge ha inserito il reato di corruzione tra quelli ostativi per cui non possono essere richieste misure alternative al carcere.
Non e’ ancora chiaro se Roberto Formigoni stara’ in cella da solo o con altri detenuti. “Per lui individueremo la soluzione piu’ idonea”, afferma la direttrice del carcere di Bollate, Cosima Buccoliero.