Creditori in rivolta contro la Regione Lazio per ‘le spese pazze’ dei consiglieri regionali, al centro della bufera delle inchieste giudiziarie negli ultimi giorni. Per i fornitori della sanita’, le scuole e le organizzazioni del terzo settore arriva il momento di ‘battere cassa’ in una sorta di class action nella quale saranno chiesti 14 milioni di euro all’ente e ad alcuni consiglieri. Il Codacons guida la battaglia legale con un’azione al Tar di risarcimento e restituzione: l’obiettivo e’ ‘ottenere il denaro che spetta dalla Regione Lazio’, la quale ‘spende e spande mentre il Paese e’ piegato in ginocchio’.
Il Codacons ha citato oggi davanti al Tar la Regione e i consiglieri Abruzzese, D’Ambrosio, Gatti, Rauti, Bucci, Astorre e i funzionari Cecinelli e Stracuzzi. Verra’ chiesta loro ‘la restituzione ai cittadini laziali di 14 milioni di euro sottratti alle associazioni del terzo settore, agli ospedali, ammalati, fasce deboli della societa’ civile per feste e festini’. Inoltre in una lettera alla governatrice Polverini, le scuole del Lazio, che vantano crediti per centinaia di migliaia di euro con la Regione per progetti svolti e mai pagati, chiedono di utilizzare i fondi che l’ex capogruppo Pdl Franco Fiorito ha promesso di restituire. ‘In molti casi – spiega nella lettera l’associazione dei Presidi – le scuole hanno anticipato somme ingenti utilizzando i fondi della scuola stessa. In altri, i progetti sono stati svolti ma gli operatori, da almeno due anni, non sono pagati. Ci sono istituti che hanno anticipato i soldi per i progetti chiedendoli ai genitori. Il Liceo Newton e il Federico Caff‚ di Roma – che deve avere 100 mila euro – si sono già mossi attraverso il Codacons. Le altre scuole potrebbero fare lo stesso’.
Ad insorgere e’ anche il settore della Sanita’. ‘La situazione che sta venendo fuori alla Regione fa rabbrividire – spiega il segretario regionale del Tribunale per i diritti del Malato, Roberto Crea – Uno ‘spettacolo’ che avviene mentre c’e’ chi fa il lavoro onesto e aspetta da anni i soldi dalla Regione come i fornitori, organizzazioni del terzo settore che suppliscono nel sociale le istituzioni e non ricevono rimborsi per le attivita’ di sussidarieta”. E in certi casi la situazione e’ paradossale, perche’ alcuni creditori, non ancora pagati, rischiano il tracollo. Il Comune di Capena – come riferisce il Codacons – potrebbe sospendere il servizio bus perche’ non riceve i finanziamenti dovuti della Regione. Nel frusinate, invece, un centro che assiste 30 ragazzi disabili a Pontecorvo, e’ costretto a chiudere tra la rabbia dei familiari dei pazienti. Ma in quest’ultimo caso la Regione ha fatto sapere che sarebbero stati sbloccati a breve i fondi.
Discussione su questo articolo