Ci risiamo. Non bastavano le dichiarazioni di alcuni esponenti di sinistra che proprio in questi giorni sui media hanno rilanciato lo ius soli per gli immigrati in Italia; ora, sempre da sinistra, c’è chi torna a proporre di limitare la trasmissione della cittadinanza italiana alla seconda generazione, ovvero ai nonni.
Quelli del Partito Democratico ci avevano già provato nella scorsa legislatura a mettere un limite allo ius sanguinis, ma la manovra alla fine era saltata, grazie in particolare all’intervento del senatore del MAIE, Claudio Zin.
Ebbene, oggi viviamo un ritorno al futuro. La proposta di limitare la trasmissione della cittadinanza ai nonni l’ha rilanciata l’On. Francesca La Marca, deputata Pd residente in Canada, durante il suo intervento alla Plenaria CGIE.
A proposito di cittadinanza, infatti, l’onorevole dem ha detto: “Sono convinta che si debba mettere un limite alla trasmissione della cittadinanza italiana per ius sanguinis fino alla seconda generazione”. Parole che sono suonate come una bestemmia ai tanti consiglieri discendenti di emigrati presenti nella sala Conferenze internazionali della Farnesina.
A La Marca ha risposto direttamente il Sottosegretario agli Esteri, Sen. Ricardo Merlo, presidente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero: “Sono assolutamente contrario a porre limiti allo ius sanguinis”, ha detto l’eletto in Sud America, figlio di emigrati italiani. “Lo ius sanguinis non si tocca”, ha aggiunto con tono sicuro.
E’ davvero incredibile. I dem, dopo avere consentito anche ai non iscritti AIRE di potersi candidare all’estero, ora vorrebbero impedire a chi ha del sangue italiano nelle vene di poter fare richiesta di cittadinanza italiana. Cari amici dem, il sangue non è acqua e chi ha sangue italiano è italiano!